Che fine ha fatto la vicenda del milione di euro poi ridotto a poco più di 600 mila che, secondo il Ministero dell’Econonia e delle Finanze, i dipendenti del Comune di Tortona avrebbero percepito in più?
Nessuno al riguardo ha più fatto sapere nulla, ma da quanto si evince leggendo una delibera all’Albo Pretorio del Comune, la vicenda sarebbe ben lungi dall’essere risolta.
La questione ci è ritornata in mente leggendo appunto questa delibera, a firma del dirigente Gianluca Marenzi, peraltro anche avvocato del Comune, con la quale, si decide di erogare ai dipendenti del Comune 92 mila euro di premi.
L’erogazione viene effettuata “in pendenza dei chiarimenti attesi e dell’esame degli eventuali ricorsi, ee rinviare a successivi provvedimenti quanto verrà definito a conclusione delle procedure di conciliazione e degli indirizzi del MEF” come si legge nella delibera.
Un’erogazione che, secondo quanto riportato in delibera, é legittima a tutti gli effetti e non abbiamo dubbi visto che a firmarla è un avvocato che conosce la normativa. Non stiamo a spiegarvi le motivazioni tecniche, ma questo articolo è solo per rimarcare come (non) funziona la Pubblica Amministrazione in Italia: sono passati esattamente due anni da quando nel luglio 2014 in Comune a Tortona arrivò un documento sui rilievi del Mef dal quale risultava che i dipendenti del Comune (non per colpa loro ovviamente, ma per un errata valutazione di chi era preposto ad effettuare i calcoli) avevano percepito un milione di euro in più, poi ridotti a 600 mila nel gennaio scorso.
Oggi, a distanza di due anni, i dipendenti non sanno ancora e se quanto devono eventualmente restituire alle casse comunali, neppure quelli che nel frattempo sono andati in pensione.