Distinto, munito di biglietto, seduto sul sedile del treno, ma appena ha notato gli agenti della Polizia ferroviaria di Tortona al comando dell’ispettore Paolino Ambrosino, ha manifestato un certo nervosismo, si é alzato ed é sceso dal treno.
Un comportamento che é stato subito notato dagli agenti della Polfer che lo hanno seguito e bloccato. Ed avevano ragione perché sembra che si tratta di una persona socialmente pericolosa.
A finire nei guaii, grazie all’intuito del poliziotti tortonesi, un cittadino rumeno che viaggiava sul treno regionale cercando di sfuggire alle forze dell’ordine, a causa di due provvedimenti di cattura, emessi dalle Autorità Giudiziarie di due regioni.
Si tratta di un giovane di 27 anni che, verso le 8 di mattina di lunedì 6 giugno, è stato individuato e arrestato dagli agenti del posto Polfer di Tortona, durante il regolare servizio di scorta a bordo treno svolto sul treno regionale della linea Tortona – Genova Brignole.
Alla vista degli agenti l’uomo si è alzato dal sedile con fare nervoso, dirigendosi in fretta verso l’uscita della carrozza, i suoi movimenti hanno destato sospetti nella polizia che l’ha subito raggiunto e identificato.
Dagli accertamenti condotti sull’identità del viaggiatore, in collaborazione col personale del Compartimento Polfer di Genova, sono emersi a suo carico due provvedimenti di cattura: il primo emesso dal Tribunale di Rovereto, in aprile 2016, per il reato di evasione dagli arresti domiciliari, a seguito di condanna per furto aggravato; il secondo è stato emesso lo scorso maggio dal Tribunale di Verona, dopo la condanna per i reati di furto aggravato, resistenza e oltraggio a P.U..
Da successivi accertamenti è emerso che l’uomo, di fatto senza fissa anche se anagraficamente residente in provincia di Alessandria, ha trascorso gli ultimi due anni fra le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Trentino-Altro Adige, commettendo, con frequenza quasi giornaliera, danneggiamenti e furti aggravati in danno di esercizi commerciali e abitazioni.
Condannato varie volte per tali reati, era ricercato dalle forze dell’ordine di queste regioni; i Tribunali che hanno proceduto nei suoi confronti lo hanno descritto come persona socialmente pericolosa, per le caratteristiche della sua condotta delittuosa.
Al termine delle verifiche l’uomo è stato associato alla Casa Circondariale di Genova Marassi, a disposizione delle Autorità Giudiziarie del Veneto e del Trentino-Alto Adige.