I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Alessandria hanno denunciato per tentata truffa e introduzione nello Stato e spendita di monete falsificate un cittadino italiano di 47 anni, pluripregiudicato anche per reati specifici, residente in provincia di Asti. Il pomeriggio del 3 giugno, alle 16.30 circa, due gazzelle intervenivano in via Totti in quanto era stata segnalata la presenza di due persone che a bordo di un’auto proponevano ai passanti la vendita a prezzo vantaggioso di monete in oro che raffiguravano una sterlina.
Sul posto veniva trovato e fermato solo un uomo, ovvero il 47enne, il quale veniva sottoposto a perquisizione, estesa anche all’auto di sua proprietà che era proprio quella segnalata. Nelle tasche dell’uomo veniva trovata la somma di 550 euro, mentre nell’auto veniva rinvenuto un cofanetto contenente una sterlina in oro e, nascoste sotto il tappetino del passeggero, due calze chiuse con dei nodi e contenenti la prima 28 monete da una sterlina di colore oro, copie di buona fattura di quella vera ma di nessun valore commerciale, e la seconda contenente 28 monete da 50 centesimi di euro. A quel punto i militari iniziavano gli accertamenti e scoprivano quale era il trucco che usava l’uomo insieme al complice che, probabilmente, vedendo le pattuglie, si era dato alla fuga. Veniva appurato che i due, sia la mattina sia il pomeriggio, si erano presentati in un negozio del centro proponendo la vendita proprio delle 28 monete false ma di colore oro raffiguranti una sterlina, spacciandole per vere. Per dimostrare al commerciante la genuinità della monete, di mattina i due mostravano l’unica moneta vera in loro possesso, ovvero quella che avevano nel cofanetto, mentre tenevano quelle false all’interno di una calza. Per le 28 monete chiedevano al somma di 4000 euro ma il commerciante, diffidando dei due, aveva preso tempo dicendo loro di passare nel pomeriggio. Cosa che i due facevano portando con loro anche un calzino chiuso con dei nodi molto stretti e difficile da aprire in breve tempo, mostrando nuovamente l’unica moneta vera che possedevano. Alla richiesta di aprire il calzino per vedere le monete, i due si alteravano e andavano via.
I militari scoprivano quindi il loro trucco ovvero che mostravano la moneta vera per dimostrare la genuinità del prodotto, proponevano le 28 monete false in vendita al prezzo di 4000 euro e poi l’intenzione era quella di consegnare il calzino con le 28 monete da 50 centesimi, scambiando i calzini in un momento di distrazione dell’acquirente. Il trucco passava anche per il peso delle monete, perché la moneta in oro pesa 8 grammi, le monete false pesano ciascuna poco meno di 5 grammi e le monete da 50 centesimi di euro pesano ciascuna ugualmente 8 grammi. In caso di pesata senza aprire il calzino, il peso complessivo delle 28 monete da 50 centesimi non avrebbe consentito alla vittima di capire subito la truffa attraverso lo scambio dei calzini. I 550 euro in tasca all’uomo e le tutte le monete venivano sequestrate e l’uomo veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per tenta truffa e introduzione nello Stato e spendita di monete falsificate. Considerato il denaro che l’uomo aveva in tasca, il numero non preciso delle monete in loro possesso, ovvero 28, e considerato che inizialmente le monete potevano essere trenta, si ritiene che i due uomini possano avere messo a segno due truffe probabilmente nei confronti si persone avvicinate per strada le quali, ritenendo di fare un affare, si sono in realtà ritrovate tra le mani delle monete false.