Direttore, nel salutarLa Le chiedo di omettere il mio nome.
L’epilogo riguardante il nostro ospedale e’ ormai purtroppo realta’.
Cio’ che rimane e’ in linea con le nostre aspettative?Quello che e’ stato fatto in difesa della struttura e’ da ritenersi coerente con le necessita’ del caso?I Sindaci delle due precedenti amministrazioni, i Politici tortonesi eletti allora in parlamento ed il Sindaco attuale possono ritenersi soddisfatti del risultato frutto delle loro strategie?
Ai Tortonesi che i Sindaci ed i Politici hanno eletto e agli abitanti delle zone maggiormente interessate al problema la risposta.
E’ del tutto evidente che ognuno cerca di scaricare le responsabilita’ di una sconfitta come questa, personale per i Sindaci ed i politici tortonesi che a Roma erano presenti e politica per tutto il nostro territorio, su altri non ben definiti soggetti ma e’ anche del tutto evidente che se non loro chi doveva attuare le strategie atte ad affrontare il duello con Novi e la politica regionale?
Duello che Novi, ed in parte Acqui, hanno vinto piu’ politicamente che con la logica dei numeri; ma e’ il risultato che conta non le chiacchiere. Almeno per ora il Sindaco di Novi e quello di Acqui hanno la vittoria in tasca. Almeno per questi anni a venire.Ieri come oggi a Tortona I Sindaci hanno dato credito alle promesse, rinunciando nel maggio del 2013 a presentare il ricorso al Tar ed oggi rinunciando al ricorso al Consiglio di Stato; e ben si sa che “sperare nelle promesse e’ come per il nudo sperare che l’inverno sia tiepido”. O dobbiamo pensare che la sconfitta sia solo dei cittadini? E si, perche’ se i politici si ritengono dei vincenti chi sono i perdenti? La politica dei Sindaci ha basato la propria strategia sulle promesse e si e’ accantonato il concreto ricorso alle vie giuridiche con il risultato oggi concretamente realizzato. E’ stata una strategia vincente? Ai Tortonesi e non la sentenza.
Una considerazione personale frutto dell’esperienza: quando ci si presenta ad un tavolo senza un mandato a chiudere le trattative, in parole povere forti dell’investitura degli altri Sindaci del territorio a rappresentarli, ma solo per ascoltare le proposte della Regione per poi ridiscuterle in sede locale che messaggio stiamo trasmettendo ai nostri interlocutori? Il messaggio non scritto ne detto e’ che siamo divisi, che gli altri Sindaci non ci riconoscono come capofila nella trattativa e quindi siamo dei semplici uditori senza rappresentanza alcuna.
Purtroppo, ed in regione lo sapevano bene e per questo hanno abilmente lavorato ai fianchi sul territorio, noi ci siamo trovati in questa situazione tanto prevedibile quanto deleteria per le nostre aspettative.
Il quadro che abbiamo di fronte e’ chiaro:avevamo un ospedale di primo livello ed ora abbiamo un ospedale declassato e con pochissime speranze di sopravvivere nel medio periodo. Possiamo ritenere che reparti “struttura semplice” e “reparto dipendente da Casale” abbiano un significato concretamente diverso da quello di subalternita’? Subalterni a Novi ed anche a Casale.Mi parrebbe anche evidente che senza il contributo finanziario della Fondazione C.R.T i posti letto potrebbero ridursi in qualsiasi momento. Chiaro che quando la guerra e’ persa e ci siede al tavolo delle trattative da sconfitti si puo’ solo allungare una mano ed accettare cio’ che viene dato.
A meno che non ci si ritenga vincitori.
Cordiali saluti.
Lettera Firmata