“La tassa di soggiorno, così come è impostata oggi, è soltanto un inutile balzello che non serve al turismo e, anzi, lo danneggia. Si tratta di una misura antituristica che va abolita”. Questo è quanto affermano Acqui Sociale, Fratelli d’Italia-AN e Lega Nord, che intervengono sull’imposta in vigore sul territorio comunale dal 2013.
“Ci sono tre elementi oggettivi da considerare a sostegno dell’abolizione della tassa –continuano le segreterie cittadine dei tre soggetti politici – il primo è che il settore alberghiero ad Acqui è in continua sofferenza a causa di una carente promozione turistica della nostra città, che, unita al momento di crisi generale che sta attraversando il nostro Paese, non riesce a far venire ad Acqui un consistente numero di turisti. In secondo luogo, l’imposta, oltre a penalizzare gli alberghi acquesi, provoca un notevole aggravio di lavoro agli stessi, in quanto parrebbe che siano gli stessi alberghi, ogni tre mesi, a dover far fare i conteggi degli importi della tassa per il Comune al proprio personale: conteggi non semplici, in quanto la tassa ha diverse variabili legate alla permanenza della persona e alla struttura che entrano in gioco. Terzo punto, fondamentale, è che finora la tassa non è mai stata finalizzata davvero alla promozione del territorio: le risorse, più di 320mila Euro in tre anni, sono state dirottate su altre attività e iniziative che invece dovrebbero essere finanziate dalla fiscalità comunale perché non direttamente legate allo sviluppo del turismo e al sostegno degli operatori del settore. Agli albergatori si continua a chiedere, senza creare, però, le condizioni necessarie a favorire la ripresa e, quindi, nuovi investimenti. E intanto ad Acqui Terme la crisi del settore alberghiero continua e la città sul mercato turistico ha un peso sempre più scarso”.
“Da quanto emerso durante le ultime commissioni consiliari – continuano da Acqui Sociale, FDI-AN e Lega – abbiamo rilevato che la posizione dell’Amministrazione Comunale sia quella di confermare la tassa di soggiorno non finalizzando però gli introiti della stessa ad opere di promozione turistica. Anzi, recentemente è stata avanzata anche la proposta di eliminare le poche esenzioni, come, ad esempio, quella per motivi sanitari per chi soggiorna nelle strutture ricettive di Acqui per assistere degenti ricoverati presso strutture ospedaliere o per chi deve essere ricoverato il giorno successivo. Siamo pronti ad ascoltare le proposte dell’assessore con atteggiamento costruttivo, ma questa soluzione non ci soddisfa. La tassa, così come è impostata oggi, è da abolire, il turismo è in sofferenza e il settore non può essere spremuto ulteriormente”.
“Oggi più che mai riteniamo fondamentale ‘fare squadra’ per non disperdere energie e risorse e per porsi sul mercato come un unico prodotto turistico in grado di soddisfare le esigenze di target molto diversi” – concludono le segreterie politiche di Acqui Sociale, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e Lega Nord – “Dal turismo familiare a quello legato all’arte, all’enogastronomia, alla natura, intesa come mare ed entroterra. Riteniamo che, di questi tempi, unire le forze sia la strategia vincente per un nuovo turismo, finalmente competitivo”.