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L’ospedale di Casale perde i pezzi: declassati tre reparti d’eccellenza?


Continua senza sosta la manovra di impoverimento volontario del Nostro Ospedale, il “Santo Spirito”, attuata da un’Amministrazione politica sempre più distante dalle vere necessità del cittadino casalese. A farne le spese, tra poche manciate di giorni, tre dei più efficienti dipartimenti presenti nel nosocomio di Casale Monferrato: la Nefrologia, il Centro Trasfusionale ed il Laboratorio Analisi.

Un’odissea partita nel 2015 che vedrà brevemente la propria conclusione, nello specifico il 30 aprile, quando i tre reparti perderanno la qualifica di S.C. (Struttura Complessa), divenendo S.S., ovvero strutture semplici, con conseguenze pesanti sull’operatività e sulla funzionalità degli stessi. Cosa cambierà nel concreto? Tali reparti, che già da tempo resistono nella loro opera di servizio pubblico senza la guida di un Primario, sostituito però da un Facente Funzione, perderanno in via definitiva il primariato, abbandonando in questo modo la possibilità di eseguire manovre ospedaliere straordinarie. Ma è giusto, quando si parla di argomenti così importanti, esemplificare affinché tutti possano comprendere. Immaginiamo che un degente anziano si trovi in una condizione di crisi renale, ed abbia così necessità di un rapido intervento sanitario. Il 118, a questo punto, sarebbe costretto a trasportare il paziente non nell’ospedale più vicino, nell’ipotesi quello di Casale Monferrato. Bensì in quello di Novi Ligure, sottoponendo l’anziano ad un viaggio lungo ed oltremodo faticoso, per chi già afflitto da patologie renali. Una scelta politica scellerata, quella presa dalla Regione Piemonte, che non tiene conto né dell’esigenza della cittadinanza, men che meno degli investimenti importanti effettuati nel recente passato, considerando i lavori di ammodernamento effettuati nei reparti casalesi, oggi pienamente funzionali. I dipartimenti, declassati, rimarranno quindi utili soltanto per interventi di routine: mantenendo l’indice puntato sulla Nefrologia, resteranno soltanto cinque postazioni dedicate ai pazienti che dovranno sottoporsi alla dialisi. Dunque, il Presidio Sanità non può che domandarsi dove fosse l’Amministrazione Palazzetti quando era necessario far sentire la propria voce, chissà, anche sbattere i pugni, al fine di mantenere l’Ospedale “Santo Spirito” un polo importante per la sanità monferrina e casalese. Casale non merita di essere svenduta per banali giochi politici.

Presidio Sanità



 

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