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Il sindaco di Casale spiega perché l’ 8 marzo non è una festa per le donne


8 Marzo Festa della donna: Festa?

Per ora a distanza di tanti anni non possiamo parlare di festa; io vivo questa ricorrenza come una celebrazione e una commemorazione.

 

Celebrazione di milioni di donne che per secoli, e da secoli, hanno dedicato e dedicano in silenzio la loro esistenza, tutte se stesse alla cura dei figli, degli anziani, dei mariti, ai milioni di donne che sono la roccia su cui poggia la famiglia.

Celebrazione delle donne che nonostante discriminazioni, emarginazione, umiliazioni sono riuscite con tenacia, intelligenza, sensibilità a diventare “come gli uomini” scienziate, medici, ingegneri, ufficiali, capi di governo, astronaute, artiste, registe, facendo dono di sé non solo alla propria famiglia ma a tutta l’umanità.

 

Commemorazione di tutte quelle donne, e sono milioni, che nei secoli, e da secoli, in tutto il mondo sono state e sono maltrattate, vilipese, offese, represse, sfruttate, uccise, trattate come proprietà di padri e mariti, violate nel corpo e nello spirito da chi avrebbe dovuto amarle e proteggerle.

 

L’8 marzo rinnoviamo l’impegno collettivo affinchè finalmente la violenza sulle donne, la discriminazione sui luoghi di lavoro e in famiglia, possano finalmente appartenere al passato. Chiediamo agli uomini di lottare con noi per un mondo più giusto, in cui anche le donne possano avere i diritti che appartengono a ogni persona e alle donne di essere solidali e determinate nell’esigere quel rispetto che si deve ad ogni essere umano anche alle donne.

  


Il Sindaco di Casale Titti Palazzetti

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