“E’ stata una bellissima esperienza che mi auguro di poter rivivere il prossimo anno. Certo non posso negare di avere sentito l’emozione di questo momento, la sua solennità, la sua importanza”: così Gabriele Bonini, studente della classe prima del Liceo Classico “A. Doria” di Novi che è giunto ottavo nella fase nazionale, categoria “Junior”, delle Olimpiadi di italiano. Un risultato davvero eccezionale per un ragazzo di appena quindici anni, alla sua prima esperienza in una gara di questo livello e che, nelle sue varie fasi, a partire da quella di istituto, ha visto la partecipazione di 43.244 studenti. Gabriele Bonini, così come tutti gli altri partecipanti alla finale nazionale, si è guadagnato i complimenti del Ministro all’Istruzione, Stefania Giannini:
“Questi ragazzi sono dei campioncini. Nelle loro mani è il testimone dell’importanza e del valore della lingua italiana come segno di identità, competenza e precisione.” Le prove erano tre. La prima verteva sulla realizzazione di un riassunto sulla pubblicazione del libro “Meno dodici” di Pierdante Piccioni e Pierangelo Sapegno basandosi su di una recensione scritta da Marco Neirotti. La seconda consisteva nella collaborazione alla preparazione di un percorso didattico per ragazzi delle scuole medie all’interno di un museo etnografico, nell’area in cui sono esposti attrezzi agricoli del passato. In particolare i concorrenti dovevano predisporre una scheda informativa su di un attrezzo. Il programma della finale prevedeva infine in una intervista “impossibile” a Giuseppe Garibaldi in partenza da Quarto. Ci dice Gabriele Bonini: “La difficoltà maggiore che ho trovato in queste prove è consistita nel rispettare il numero minimo e massimo di parole e di battute che i testi richiedevano. Sono veramente soddisfatto del risultato conseguito in quanto mi sono trovato a gareggiare con molti ragazzi che hanno un anno in più di me. Infine mi è piaciuto anche l’ambiente, il trovarmi con molti ragazzi di diverse regioni italiane, stringere con alcuni di loro rapporti di amicizia.” Ed ora? “Ora? A studiare. Il concorso è stata una bellissima esperienza ma adesso mi devo impegnare, giorno dopo giorno, in un indirizzo, quello Classico, che trovo assai interessante per le cose che si imparano e per la formazione che contribuisce a dare alle persone.”
Maurizio Priano