Si chiamano “Servizi a domanda individuale” e nella stragrande maggioranza dei casi sono in perdita. Sono servizi socio-educativi, finalizzati ad affiancare le famiglie nell’azione di assistenza e cura dei minori, a sostenere le responsabilità genitoriali, a implementare e completare l’attività educativa e formativa della scuola, a garantire il diritto allo studio.
Si tratta di servizi che il Comune non è obbligato a realizzare, ma che attua per venire incontro alle esigenze dei cittadini. In genere si chiede un piccolo contributo agli utenti che usufruiscono di questi servizi, che in molti casi copre una piccola percentuale della spesa che può variare dal 10 al 50%.
Eppure, molti tortonesi non versano neanche questo. E così in questi giorni il Comune ha dato il via alla riscossione coattiva, mediante iscrizione a ruolo di tutte quelle somme che non sono state pagate dai genitori dei bambini che usufruiscono dei servizi, per un totale di 3.393 euro così ripartiti: