Lei si chiama Donatella Rocco, ha 39 anni, è tortonese ed abita a Viguzzolo.
E’ una musicista ed è conosciuta da molti come Dona Rock.
Ha avuto una fortuna: quella di poter salvare una vita umana da morte certa.
E’ iscritta all’Admo, l’associazione donatori di Midollo osseo e incredibilmente la sua “tipizzazione” è stata riconosciuta compatibile con quella di un malato terminale, per cui donando una piccola parte del suo midollo osseo salverà una vita umana.
E’ un caso rarissimo: soltanto una persona su oltre 100 mila donatori, infatti, ha un midollo compatibile e può essere chiamata a donarlo.
Non ricordiamo sia mai avvenuto ad un tortonese.
Abbiamo avvicinato Donatella che di buon grado ha deciso di raccontarci la sua storia, sfatando quelle convinzioni per cui un donatore soffre le pene dell’inferno.
Premesso che salvare una vita umana non ha prezzo, Donatella spiega anche come alcuni non hanno visto di buon occhio questo suo gesto.
Diciamo subito che forse lei non avrebbe voluto dare tanto seguito alla cosa, ma siamo stati noi ad insistere, perché crediamo che abbia computo un grande gesto. Nessuno la obbligava a sottoporsi a certe pratiche mediche preparatorie e necessarie: era libera di rifiutare anche perché non saprà mai chi sarà la persona che salverà: se un bambino o un adulto, un uomo o una donna, una persona per bene o non tanto avvezza all’onestà, eppure lei non ha avuto dubbi su cosa scegliere, anche se questo potrebbe essere sottoposta ad un’anestesia totale con tutti i rischi che questo comporta.
Noi della redazione stimiamo molto Donatella per questo.
Ma lasciamo la parola a lei.
Donatella, perché ti sei iscritta all’Admo?
Quando ho comprato casa a Viguzzolo 11 anni fa ho conosciuto questa bella signora che aveva comprato proprio a fianco a me. In poco tempo siamo diventate molto amiche e lei è diventata una di famiglia, tanto che mio figlio la chiama zia.
Lei ha avuto il morbo di Hoghcing quindi chemio, radioterapia….fino al lavaggio del suo midollo perché allora, e parliamo di 30 anni fa, non c’era ancora una banca dati ceh raccoglieva i donatori di midollo osseo.
Comunque è guarita grazie a un’equipe meravigliosa dell’ ospedale di Pavia.
Tu non hai idea di quanto per me fosse preziosa questa amicizia, di quanto fossi fortunata ad averla: la sorella che non ho mai avuto! Cosi decisi di iscrivermi all’admo, perché avrei potuto aiutare qualcuno che potesse dare qualcosa di così grande come ho ricevuto io da questa persona!!!
Quando hai saputo che eri compatibile con un maalto terminale?
I primi di dicembre ricevo una chiamata da un medico del Centro Trasfusionale di Alessandria che mi informa che ho una sorta di “gemello” nel mondo, che necessitava del mio midollo e delle cellule staminali. Non conosco, per privacy, la patologia del ricevente e nemmeno dove possa essere ubicato, ma ho dato senza pensieri subito il mio consenso.
Mi sono recata al Centro Trasfusionale e mi hanno fatto molti esami, sia del sangue che strumentali per accertarsi che la mia salute fosse ottima!
Forse la musica, forse la mia positività ha confermato che stavo davvero bene nonostante i miei 39 anni e venerdì ho dovuto cominciare il percorso di donazione del midollo facendo punture di fattore di crescita che servono a stimolare la formazione delle cellule staminali nel sangue.
Raccontaci cosa succede adesso
Ho appena finito di fare la seconda dose giornaliera (me le fa il mio allenatore di calcio che è infermiere).
Domenica mattina sono stata in ospedale per un prelievo di sangue per verificare se le cellule sono aumentate e proseguo con le iniezioni fino a domenica prossima 13 marzo.
Lunedì mattina mi rifanno gli esami e se il numero di cellule è quello previsto per il peso corporeo del ricevente mi attaccano a un macchinario che preleva il mio sangue dalle vene del braccio e lo divide tramite una specie di centrifuga. Il tutto dura 4 ore circa.
Se il numero di staminali non fosse abbastanza mi fanno l’anestesia generale e lo prelevano dalla cresta iliaca. Un mesetto di stop e vita tranquilla! Ma a cantare spero di riprendere in fretta!!! Ne ho bisogno!
Ma è vero che è doloroso per un donatore e che sei stata criticata?
Sull’argomento c’è purtroppo ancora tanta disinformazione. Come dicevo allo psicologo che mi ha seguita nella parte iniziale, è stato spiacevole sentirmi dire da tante persone di non fare la donazione, di non rischiare (rischiare cosa poi), che per donarlo è meglio donarlo a qualcuno che si conosce (c’è una possibilità su 100.000 di essere compatibili con qualcuno)….ho visto smorfie, ho visto visi perplessi e negativi, ho sentito dirmi: ma chi te lo fa fare!
Che schifo! Si spera che non ci capiti mai nulla nella vita, ma queste persone sanno che può capitare a ognuno di noi di avere bisogno? O a un nostro caro? Ognuno di noi può essere una risorsa, può essere la mamma che può crescere un figlio, può essere il migliore amico che ritorna a stare bene, può essere un fratello, un genitore che grazie a un donatore non ci lascerà!!! Provo un senso di vuoto e tristezza verso tutto questo egoismo! Cerco quindi nel mio piccolo raccontando quello che sto facendo (subito non ero molto convinta nel farlo per non sembrare una che si facesse pubblicità) di “promuovere” il bel gesto, affinché qualcuno abbia lo stimolo di intraprendere questa avventura! Mi stanno scrivendo in molti per avere informazioni e sono davvero contenta