Domenica 6 Marzo si ricordano le dieci vittime fucilate il 27 febbraio 1945 al Castello di Tortona dai nazifascisti come ritorsione per la morte di due ufficiali tedeschi. In questo modo le truppe di occupazione volevano punire l’azione partigiana che aveva portato alla morte dei due sottufficiali avvenuta pochi giorni prima.
Di seguito il programma:
ore 9:00 – ritrovo presso il monumento ai Caduti sul Castello in viale della Libertà
ore 9:15 – posa corona d’alloro presso la stele
ore 9:30 – Santa Messa presso lo Chalet Castello
ore 10:00 – saluto del Sindaco e commemorazione ufficiale con gli allievi delle scuole medie cittadine.
Che cosa avvenne: Nel febbraio 1945 le Brigate partigiane “Oreste” ed “Arzani” si dimostrarono particolarmente attive in azioni di guerriglia e sabotaggio, mirate soprattutto a rendere insicure per i nazifascisti le principali vie di comunicazione della Valle Scrivia. Davanti a pesanti perdite di uomini, armi e mezzi, i comandi tedeschi reagirono con una feroce rappresaglia. Il 26 febbraio, i nazisti prelevarono 10 prigionieri politici dal carcere di Casale Monferrato. Giunti a Tortona in camion, con la falsa promessa di venire impiegati in un cantiere di lavoro, il loro destino fu in realtà quello della fucilazione, eseguita il giorno stesso, lungo i bastioni del castello. Per espressa volontà dei comandi tedeschi, a formare il plotone d’esecuzione furono chiamati solo soldati italiani del presidio cittadino. Le vittime della strage erano tutti civili, arrestati durante i rastrellamenti invernali nella zona del Monferrato come “sbandati”, renitenti alla leva e non come combattenti partigiani. L’eccidio intendeva vendicare la morte di un soldato germanico, ucciso in uno scontro a fuoco con una pattuglia dell’“Arzani”, a Sarezzano.