Questa mattina, lunedì, si e’ tenuta a Tortona l’assemblea dei lavoratori edili del comparto autostradale del gruppo gavio.
Circa 300 lavoratori erano presenti all’assemblea , che all’ordine del giorno aveva lo sciopero generale nazionale del giorno 11 marzo 2016, con manifestazione a roma davanti al ministero delle infrastrutture e trasporti.
Erano presenti i segretari provinciali di feneal, filca e fillea di Alessandria e il segretario nazionale della fillea cgil Dario Boni.
Nella sua relazione il segretrio nazionale ha spiegato le ragioni dello sciopero:
“nuovo codice degli appalti e adeguamento alle normative europee in tema di concorrenza. per fare una buona legge non c’e’ bisogno di destrutturare un intero comparto, quello legato agli affidamenti in house, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. nel comparto autostradale manutenzioni e progettazioni, eccellenze nel panorama nazionale, rischiano il dimezzamento. l’europa non ci sta chiedendo questo.”
“il testo approvato dal consiglio dei ministri, -continua il segretario nazonale-compromette e peggiora il lavoro fatto dal parlamento. la clausola sociale cosi’ come e’ scritta, non da garanzie nei cambi appalto. non si capisce perche’ se da un lato si interviene per fare chiarezza nelle aggiudicazioni degli appalti scegliendo l’offerta economicamente piu’ vantaggiosa al posto del massimo ribasso, poi si interviene liberalizzando il subappalto.”
Sparisce nei fatti, secondo i sindacati, la percentuale subappaltabile del 30% rispetto il lavoro prevalente oggetto dell’appalto.
Dario Boni: “ 60 giorni di tempo dall’approvazione del consiglio dei ministri per intervenire nelle commissioni, poi la palla torna al governo. 60 giorni di tempo per i lavoratori e per il sindacato per intervenire. lo sciopero del l’11 marzo e la manifestazione a roma sono una tappa del percorso di lotte che metteremo in campo se non saremo ascoltati.
Nel mese di luglio, di cui vedete le immagini, centinaia di lavoratori a Tortona e Genova hanno bloccato la viabilita’ autostradale. in seguito la camera miglioro’ il testo approvato in prima istanza dal senato. “ora siamo al dunque. non tifiamo per le imprese, difendiamo i diritti dei lavoratori e ci opponiamo allo smantellamento dell’ultimo comparto industriale delle costruzioni italiano. le aziende aprono procedure di esuberi a macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale. non permetteremo che si sfogli la margherita. se il governo e le aziende non ci ascoltano, grideremo piu’ forte.” grandi adesioni alla manifestazione romana da parte dei lavoratori . “non ci faremo asfaltare. questa e’ la parola d’ordine dei lavoratori”.