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Ovada, i carabinieri smantellano un giro di prostituzione in un appartamento


Operazione contro lo sfruttamento della prostituzione da parte dei Carabinieri ad Ovada che ha portato a tre deferimenti in stato di libertà ed al sequestro di un immobile.

L’attività dei Carabinieri della Stazione di Ovada è iniziata alcune settimane fa con numerose segnalazioni per un via vai continuo verso un appartamento in Ovada. Le segnalazioni riferivano di persone che attendevano davanti al portoncino di casa dove l’inquilina di uno degli appartamenti, una cittadina cinese, li andava a prendere e li conduceva su. Questi movimenti, peraltro, erano continui ed a tutte le ore del giorno e della notte.

I militari, a quel punto, hanno avviato una serie di accertamenti sull’abitazione e sugli occupanti, venendo a scoprire che l’abitazione, di proprietà di una signora ovadese completamente estranea ai fatti, era stata subaffittata dal reale affittuario, un cittadino marocchino, ad una cinese che, dentro, vi esercitava il mestiere più antico del mondo personalmente e, più spesso, facendo prostituire proprie connazionali che si fermavano per brevi periodi. I militari, peraltro, hanno ricostruito anche la filiera dei clienti, con persone di ogni età e ceto sociale che sono state escusse a sommarie informazioni confermando l’attività di meretricio, i pagamenti delle prestazioni e soprattutto il fatto che l’abitazione, piuttosto piccola, fosse di fatto completamente dedicata all’attività illecita.

Nella serata di mercoledi, infine, il blitz dei Carabinieri di Ovada nell’abitazione. Dentro hanno trovato una cittadina cinese, irregolare sul territorio nazionale, assieme all’ennesimo cliente. La perquisizione dell’abitazione ha portato al rinvenimento di tutto il necessario per l’attività di una prostituta nonché la somma in denaro di oltre 2000 euro, suddivise in mazzetti e nascosti in varie parti della casa.

L’abitazione è stata sottoposta a sequestro assieme alla somma di denaro (ritenuta provento della prostituzione) e a quanto rinvenuto nell’abitazione. Per le due cittadine cinesi ed il marocchino sono scattati i deferimenti in stato di libertà.

 

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