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La sanità a Novi Ligure, ma da Tortona i mezzi pubblici sono quasi inesistenti. Cosa fa chi non ha l’auto?

Tra le tante cose oramai scomparse che ricompaiono unicamente sotto l’incipit “C’era una volta”, troviamo anche la linea ferroviaria Tortona-Novi Ligure. Uno smantellamento progressivo in questa tratta del trasporto pubblico iniziato dalla giunta regionale Cota nel 2012 e portato a compimento dalla Provincia di Alessandria nel 2013. Una vicenda che per molti aspetti non solo ricorda quella dell’ospedale, ma ne risulta indissolubilmente legata. Il motivo? Una persona che non guida e non ha chi lo possa accompagnare in ospedale, in assenza di collegamenti del trasporto pubblico, come arriva a Novi Ligure, fosse anche soltanto per assistere un proprio congiunto ricoverato?

La Tortona – Novi Ligure era una linea che, chi scrive, conosceva bene, avendola percorsa quotidianamente durante il triennio delle scuole superiori, a bordo delle storiche “littorine”, che partivano dai binari 4 e 5 collegando la nostra città con due tratte, una per Arquata e una per Novi.

Nel 2012 la linea fu definita a bassa frequentazione dalla Regione Piemonte, che ridusse conseguentemente il proprio apporto in termini di finanziamento di questo servizio ferroviario. L’esito fu la soppressione del servizio da parte di Trenitalia il 17 giugno dello stesso anno (1) . Vennero istituite delle corse sostitutive a mezzo autobus Arfea, peraltro soppresse già l’anno seguente con determina dirigenziale della Provincia di Alessandria(2) . Ad oggi, l’orario ufficiale Arfea non prevede alcuna corsa su questa tratta(3) .

Sembra incredibile che una persona nella necessità di raggiungere a Novi Ligure con la ferrovia, si trovi costretta a prendere il treno in direzione Alessandria, una volta lì debba scendere, cambiare e salire su di un altro treno per andare a Novi Ligure, raddoppiando il percorso, i costi (ben 4,40 euro sola andata) e triplicando il tempo di percorrenza. Eppure funziona esattamente così. E i Tortonesi dovrebbero andare a Novi Ligure per curarsi quando ci sono treni per Voghera ogni mezz’ora, con dodici minuti di percorrenza e due euro e cinquanta di costo del biglietto?

Per una ventina di chilometri di distanza tra i nosocomi è stata motivata la soppressione dei reparti in uno dei due (e ben sappiamo che la peggio è toccata a Tortona) e quella stessa piccola distanza pare adesso un ostacolo insormontabile per chi è costretto ad affidarsi al trasporto pubblico. Nessuno degli amministratori locali pare sensibile a questo aspetto, e se qualcuno invece lo fosse, sta presumibilmente giocando a carte coperte, ma coperte così bene da non lasciar trapelare proprio il minimo accenno di interesse all’argomento.

Annamaria Agosti



 

(1) http://www.regione.piemonte.it/notizie/piemonteinforma/diario/servizio-con-autobus-sulle-ferrovie-a-bassa-frequentazione.html

(2)   http://www.arfea.com/index.php/storico-avvisi/alessandria/477-tagli-tpl-2013-corse-linea-81-novi-ligure-pozzolo-tortona

(3) http://www.arfea.it/pdf/orari/opl/Linea-908-20.pdf

 

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