Cosa spinge un marocchino di 35 anni, apparentemente normale come Ahmed Belaaroussi a brandire un coltello da cucina ed infliggere oltre dieci coltellate ad un connazionale che, secondo i carabinieri, era venuto a chiedere spiegazioni del motivo per cui erano state fatte delle avanches alla moglie?
Sarebbe un motivo passionale, infatti l’origine dell’omicidio avvenuto poco dopo le 20 di mercoledì 13 gennaio a Pontecurone che ha portato all’arresto del marocchino, in quanto autore dell’omicidio del connazionale 45enne Said Chaachouay e del tentato omicidio della moglie 28enne di quest’ultimo, Nakhila, Hakmaoui anch’essa di nazionalità marocchina, commessi nella serata di ieri, in via fornaia a Pontecurone.
I fatti salienti dell’episodio sono stati illustrati dal comandante di Tortona, Roberto Ghiorzi, durante una conferenza stampa che si é tenuta presso il comando provinciale dei Carabinieri di Alessandria
Dalla ricostruzione dei fatti emergerebbe che la giovane donna, nel pomeriggio di ieri, passeggiando per il centro di Pontecurone avesse ricevuto delle avances da parte del Belaaroussi.
Tornata a casa, aveva racconto tutto al marito che, particolarmente innervosito per la vicenda, decideva di andare, assieme alla moglie, a chiedere spiegazioni al “contendente”.
I coniugi, si recava quindi in Via Fornaia n.8 e, mentre la donna rimane in attesa all’ingresso del condominio, il marito sale al primo piano dove, fattosi aprire, incontra il connazionale.
Cosa sia successo in pochi istanti é ancora al vaglio della polizia scientifica ma a quanto pare, i due passano dalle minacce agli insulti e, poco dopo, alle vie di fatto dando inizio ad una furibonda colluttazione.
Nelle mani dell’omicida si materializza un lungo coltello da cucina, con il quale sferra una decina di fendenti al connazionale 45enne, colpendolo all’inguine e alle gambe.
La donna, a quel punto, richiamata dalle urla del marito, cercava di dare aiuto al coniuge, senza riuscire a fermare la furia dell’accoltellatore, venendo a sua volta ripetutamente accoltellata alla schiena.
Il marito ormai debilitato dalle profonde ferite, cade a terra esanime, in una pozza di sangue.
Diversi vicini davano l’allarme al “112” e le pattuglie intervengono dopo pochi minuti. e riescono a rintracciare l’omicidia.
Intanto il 118 prestava i primi soccorsi ma per il 45enne non c’era nulla da fare. La moglie, in forte stato di agitazione, prima di svenire per le coltellate (attualmente si trova ricoverata in prognosi riservata presso l’Ospedale di Tortona, non in pericolo di vita) riusciva a dare indicazioni che consentivano ai Carabinieri di ricostruire l’accaduto. L’omicida, interrogato a lungo dal Magistrato e dagli inquirenti, è stato successivamente accompagnato in carcere ad Alessandria, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
14 gennaio 2016