L’indagine prendeva spunto dal tentativo di furto avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 maggio 2014 presso lo stabilimento della ditta Essex Italy di Quattordio. Quella notte più persone, dopo avere tagliato la recinzione esterna e il filo spinato che sovrasta il muro di cinta della ditta, si introducevano nella zona magazzino e liberavano dal cellophane le bobine di rame riposte sui bancali.
Dopo averle preparate, spostavano le bobine accumulandole nella zona della recinzione. Una parte di queste bobine venivano trasportate all’esterno del muro di cinta, ma veniva lanciato l’allarme da parte dei vigilantes della ditta e le pattuglie dell’Arma intervenivano rapidamente sul posto, mettendo in fuga i ladri che scappavano per le campagne circostanti.
Sul posto, all’interno e all’esterno della recinzione della ditta, venivano rinvenute complessivamente circa 100 bobine di diversa misura e per un peso complessivo di 3600 kg di rame, che venivano restituite ai responsabili della ditta. Sul posto i militari avevano modo di repertare diverso materiale molto utile per le indagini scientifiche successivamente condotte da personale del RIS di Parma.
Infatti, l’indagine tecnica di tipo biologico svolta dagli esperti di investigazioni scientifiche permetteva di appurare che uno dei profili biologici rinvenuti apparteneva al 48enne rumeno che quindi quella notte, insieme ad altri complici ancora da identificare, aveva tentato il furto di rame. L’uomo, che ha a suo carico numerosi precedenti penali sempre per furti di rame commessi in diverse province del Piemonte, veniva quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria alessandrina.
8 gennaio 2016