“A creare problemi ai consumatori italiani si aggiunge una nuova, incredibile truffa, la quale sembra mietere diverse vittime. Sono moltissimi i cittadini
che hanno segnalato in tutta Italia la ricezione di una busta verde del tutto identica a quella con cui vengono recapitate al proprio domicilio le normali
contravvenzioni stradali, la quale proviene dai Paesi dell’Est, e più propriamente dalla Croazia”, spiega l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima e più autorevole associazione
consumeristica italiana. “La busta verde nasconde al proprio interno solitamente una richiesta di pagamento a fronte di una contravvenzione elevata per eccesso di velocità, il cui importo fraudolentemente richiesto oscilla tra 180 e i 250 euro. La busta contiene altresì al proprio interno anche tanto di codice IBAN mediante il quale effettuare il saldo dell’intera cifra, oltre ai termini di scadenza per il pagamento stesso”. Per poi proseguire: ”Inutile
dire che chi paga è soprattutto chi è stato ultimamente in Croazia, e non ricorda semmai i giorni e percorsi degli itinerari compiuti. La lettera viene
spedita da Pola, cittadina croata, e contiene su di sé molteplici timbri che recano in inganno il consumatore, che erroneamente li reputa appartenenti alle autorità croate preposte alla riscossione dei tributi stradali. Ribadiamo l’invito a non pagare, segnalando al contempo la provenienza delle finte contravvenzioni alle Autorità di Polizia Postale”, conclude Patrizia Polliotto.
che hanno segnalato in tutta Italia la ricezione di una busta verde del tutto identica a quella con cui vengono recapitate al proprio domicilio le normali
contravvenzioni stradali, la quale proviene dai Paesi dell’Est, e più propriamente dalla Croazia”, spiega l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima e più autorevole associazione
consumeristica italiana. “La busta verde nasconde al proprio interno solitamente una richiesta di pagamento a fronte di una contravvenzione elevata per eccesso di velocità, il cui importo fraudolentemente richiesto oscilla tra 180 e i 250 euro. La busta contiene altresì al proprio interno anche tanto di codice IBAN mediante il quale effettuare il saldo dell’intera cifra, oltre ai termini di scadenza per il pagamento stesso”. Per poi proseguire: ”Inutile
dire che chi paga è soprattutto chi è stato ultimamente in Croazia, e non ricorda semmai i giorni e percorsi degli itinerari compiuti. La lettera viene
spedita da Pola, cittadina croata, e contiene su di sé molteplici timbri che recano in inganno il consumatore, che erroneamente li reputa appartenenti alle autorità croate preposte alla riscossione dei tributi stradali. Ribadiamo l’invito a non pagare, segnalando al contempo la provenienza delle finte contravvenzioni alle Autorità di Polizia Postale”, conclude Patrizia Polliotto.