I Carabinieri di Alessandria hanno denunciato per danneggiamento, ingiurie, minacce e percosse e multato per ubriachezza un cittadino italiano di 27 anni, residente in città.
Il 28 dicembre un uomo di 49 anni, alle 11.30 circa, percorreva via Faà di Bruno e giunto nei pressi di via Cavour notava la presenza di un giovane che era visibilmente ubriaco il quale inveiva, senza alcun motivo, contro passanti e automobilisti.
Poco dopo quel giovane gli chiedeva una sigaretta e alla risposta che non ne aveva perché non fumatore lo aggrediva prima con insulti di ogni tipo e poi con due pugni alla testa, motivo per il quale cadeva a terra e perdeva i suoi occhiali che nella circostanza si rompevano.
L’uomo veniva soccorso da un automobilista fermatosi ad aiutarlo, mentre l’aggressore prima si allontanava ma poco dopo tornava verso l’uomo lanciandogli addosso una lattina di birra e poi colpendolo nuovamente alla nuca e al corpo.
L’azione dell’aggressore veniva bloccata da un altro automobilista che si fermava ad aiutarlo e ad allontanare l’aggressore, mentre la vittima veniva successivamente soccorsa dal 118 e accompagnata in ospedale dove poi venivano diagnosticati vari traumi. Intanto il giovane entrava nel bar Hemingway e chiedeva della birra ma non veniva servito perché evidentemente ubriaco. Per tutta risposta l’uomo insultava e minacciava la titolare cinese, prendendo a calci le vetrate, le sedie e i tavoli del locale e dopo aver afferrato dei pacchetti di caramelle li lanciava in faccia alla donna ferendola ad un labbro. Poi scappava, ma le telecamere di sorveglianza del locale avevano ripreso la scena e dopo le denunce che le due vittime presentavano presso la Stazione Alessandria Principale, l’uomo veniva identificato nel 27enne, già ben conosciuto dai militari per i suoi trascorsi giudiziari. Infatti, entrambe le vittime ricordavano il particolare di un tatuaggio sul collo dell’uomo, particolare confermato anche della immagini delle telecamere, che indirizzava subito le indagini verso il 27enne. L’uomo veniva poi riconosciuto come l’autore del fatto grazie alla foto inserita in un fascicolo fotografico che veniva mostrato alle vittime e veniva quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria per la serie di reati commessa.