L’indagine prendeva spunto dalla denuncia presentata ai primi di dicembre del 2015 da un uomo della zona il quale riferiva che a ottobre aveva posto in vendita su un sito di vendite on-line una stufa a pellet ed era stato contattato da una persona intenzionata ad acquistarla.
Quest’ultimo andava a vedere la stufa il giorno stesso e visto che gli piaceva, decideva di acquistarla ma non poteva pagarla perché non aveva contanti con sè, chiedendo al venditore di accettare un assegno delle Poste Italiane che compilava nel’immediatezza con l’importo di 1000 euro, ovvero il valore della stufa che intendeva comprare.
Il venditore accettava l’assegno e il giorno dopo decideva di porlo all’incasso, ma veniva a sapere che l’assegno non poteva essere pagato per mancanza di copertura. Capito di essere stato truffato, presentava la querela e avevano così inizio gli accertamenti.
Si scopriva così che il numero di telefono dell’acquirente era intestato al rumeno 38enne e che l’assegno emesso era effettivamente intestato al rumeno, ma il relativo conto era privo di fondi. Per tali motivi e visto che il 38enne, mediante fascicolo fotografico, veniva anche riconosciuto come colui che si era presentato a casa sua per visionare e poi acquistare la stufa, veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per truffa.
6 gennaio 2016