Il grave episodio che a metà luglio provocò il grave inquinamento alle falde acquifere alla periferia di Tortona, purtroppo non é finito e ci sono ancora pozzi inquinati. Sono pervenute in questi ultimi giorni, infatti, le ultime analisi relative alla contaminazione provocata dal primo sversamento di idrocarburi dall’Oleodotto ENI Sannazzaro Fegino e la situazione seppur in miglioramento non può dirsi affatto conclusa.
“A parte i pozzi delle tre cascine che si trovano immediatamente a valle del punto di effrazione, che, compatibilmente con le dimensioni del fenomeno, presentano parametri ancora alti di sostanze inquinanti – dice l’Assessore all’ambiente Davide Fara – di tutti gli altri pozzi che erano stati contaminati invece solo due, precisamente in Strada Diletta, rilevano ancora presenza di MTBE, e con valori in diminuzione. Le risultanze delle analisi – prosegue l’Assessore Fara – potrebbero però essere condizionate dall’attuale livello della falda che risente di un prolungato periodo di siccità e pertanto il monitoraggio dovrà essere costantemente ripetuto e dovrà necessariamente tener conto dell’evoluzione meteo, per consentire la comparazione dei valori in condizioni diverse del terreno”.
Per quanto riguarda invece il monitoraggio dell’inquinamento derivato dal secondo sversamento di idrocarburi per il territorio comunale di Tortona la situazione è rimasta invariata, con un solo pozzo della Cascina Ruggera che presenta valori fuori norma.
“Attendiamo ora di conoscere gli esiti delle prossime Conferenze dei Servizi – conclude Fara – che il 22 gennaio prossimo esamineranno il Piano di Caratterizzazione, strumento dalla cui esecuzione si attendono indicazioni determinanti per definire l’analisi del rischio e le più efficaci azioni da intraprendere ai fini della bonifica di entrambe le aree interessate dall’inquinamento.”
18 gennaio 2016