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Val Padana, record di morti premature per inquinamento, Alessandria e Tortona al top


L’Italia è il Paese dell’Unione europea che segna il record del numero di morti prematuri rispetto alla normale aspettativa di vita per l’inquinamento dell’aria. La stima arriva dal rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea): nel 2012 abbiamo registrato 84.400 decessi di questo tipo, su un totale di 491 mila a livello Ue.

I killer. Tre i ‘killer’ sotto accusa per questo triste primato. Le micro polveri sottili (Pm2.5), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono, quello nei bassi strati dell’atmosfera (O3), a cui lo studio attribuisce rispettivamente 59.500, 21.600 e 3.300 morti premature in Italia.

 

Pianura Padana più colpita. L’area più colpita in Italia dal problema delle micro polveri si conferma quella della Pianura Padana, con Brescia, Monza, Milano, Torino, che oltrepassano il limite fissato a livello Ue di una concentrazione media annua di 25 microgrammi per metro cubo d’aria.
Considerando poi la soglia ben più bassa raccomandata dall’Oms di 10 microgrammi per metro cubo, il quadro italiano peggiora sensibilmente.

Le cause sono molteplici: una errata politica urbanistica e la proliferazione di  insediamenti industriali; l’intenso traffico; l’utilizzo di energie alternative erronee quali gli  inceneritori di rifiuti, gli abbruciamenti di prodotti agricoli o di gomme con la cosiddetta pirolisi, ecc. ecc. Non ultima la conformazione geografica della pianura padana, a forma di sacco e quindi con un ristagno e uno scarso ricambio di aria che rende più serio il problema dell’inquinamento.

La classifica dei capoluoghi più inquinati. “Con 110 giorni di superamento del limite” Frosinone guida “la speciale classifica” di Legambiente pubblicata il 31 gennaio 2015 sui capoluoghi più inquinati da PM10 nel 2014. “Al secondo posto Alessandria (86) (ricordiamo che Tortona sfiora i 100 giorni) seguita da Benevento, Vicenza e Torino con 77 giorni. Lodi e Cremona (71), Milano (68), Asti (66). Compaiono nella classifica dei capoluoghi fuorilegge anche altre grandi città come Palermo (65), Napoli (40), e Cagliari (36). È interessante notare anche di quante volte i superamenti sono oltre la soglia consentita dei 35 giorni l’anno.

Purtroppo nella nostra zona, come segnaliamo da molti anni, abbiamo un giorno su quattro fuori norma e quindi vanamente ricordiamo che non si dovrebbe aggiungere neppure uno 0,00001 che equivale a un accorciamento della nostra durata di vita e un peggioramento a livello di salute. Eppure si continua a costruire tangenziali, proporre impianti porcheria e a chiudere ospedali.
L’allarme dell’Agenzia europea per l’ambiente. “Nonostante i continui miglioramenti negli ultimi decenni, l’inquinamento atmosferico è ancora una minaccia per la salute degli europei, riducendo la loro qualità di vita e la speranza di vita” ha detto Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Agenzia europea per l’ambiente (european environment agency). Ma “lo smog comporta pesanti ricadute anche su costi ospedalieri, perdita di giornate di lavoro, problemi di salute, danni agli edifici ed è causa di un’inferiore qualità e resa dei raccolti”.

9 dicembre 2015

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