Qualcuno ha detto che solo gli stolti non cambiamo mai idea ed infatti non abbiamo contestato la decisione del neo consigliere comunale dei Moderati, Katia Nalin, di stracciare le dimissioni “irrevocabili” ma non ci piace essere presi in giro e se contattiamo una persona riportando certe sue dichiarazioni, ci aspettiamo trovino conferma.
Ci riferiamo a quanto pubblicato l’altro giorno, quando, intervistando Katia Nalin, le abbiamo chiesto il motivo per cui (legittimamente, per carità) ha cambiato idea e ha deciso di accettare l’incarico di consigliere comunale.
Lei ci ha risposto che lo avrebbe spiegato in consiglio comunale e noi abbiamo pubblicato queste sue dichiarazioni senza insistere, perché crediamo nella parola data e che sia un suo diritto scegliere se, e come, spiegare certi suoi comportamenti.
Orbene, ieri sera, quando Katia Nalin preso la parola, ci aspettavamo le sue preannunciate dichiarazioni, invece la donna ha solo detto: “Ringrazio tutti per il benvenuto” e basta.
Ma come? E quello che aveva promesso di dire a noi e a tutti i cittadini di Tortona?
Non ce l’abbiamo con la neo consigliere comunale, per carità, ognuno è libero di fare ciò che vuole nel limite del lecito, tuttavia Nalin deve rendersi conto che adesso è un personaggio pubblico che rappresenta una Lista civica per cui dovrebbe capire che i suoi atteggiamenti e le sue dichiarazioni non sono più soltanto personali, ma sono passate sotto la lente d’ingrandimento.
In seconda battuta non ci piace essere presi in giro e fare figure di M. davanti ai lettori annunciando fatti che poi non avvengono.
Noi siamo stati corretti, la neo consigliera no: avrebbe potuto avvertirci o scriverci le sue motivazioni per email se aveva deciso di non renderle note in consiglio.
Invece nulla di tutto questo é stato fatto e la domanda che sorge spontanea è: che fiducia si può dare a una persona che appena chiamata ad amministrare la città si comporta in questo modo?
Naturalmente se Katia Nalin volesse replicare inviandoci un email, saremmo ben felici di pubblicare le sue giustificazioni ad entrambi i comportamenti tenuti prima con le dimissioni “stracciate” e poi con la mancata dichiarazione.
Come abbiamo scritto, cambiare idea non è un delitto, ma adesso che Nalin rappresenta una lista di circa mille persone che hanno votato i Moderati, deve rendersi conto che il suo operato non é più solo personale, ma é per conto di tutte le persone che hanno votato quella lista.
E deve rapportarsi ovviamente con i coordinatori di quella lista, cioé Paolo Ronchetti e Sandro Basiglio che sono i responsabili locali.
Queste sono le norme comportamentali della politica e chi siede in Consiglio dovrebbe saperlo.
23 dicembre 2015