Già vicedirettore del Corriere della Sera, editorialista de Il Giornale e autore di libri di successo sul terrorismo islamico, Allam porta a compimento il suo percorso di critica radicale
verso l’islam, responsabile di avere scatenato la Terza guerra mondiale e instaurato un clima di terrore e sottomissione.
L’incontro, promosso da Uniti per Alessandria e con lo speciale patrocinio del Sovrano Militare Ordine del Tempio ONLUS, è stato moderato dal direttore di Radio Alex *Enrica Giannini* ed introdotto da un intervento del consigliere comunale Emanuele Locci.
“È stata una grande occasione per riflettere sul più grande male dei nostri tempi – ha detto Locci – che è il relativismo culturale dell’occidente, l’idea buonista della tolleranza delle diversità spinta
fino a diventare intolleranza verso le nostre stesse radici culturali e religiose. Si tolgono i crocifissi dai luoghi pubblici, si aboliscono il presepe e le feste natalizie per non urtare l’Islam, senza rendersi conto che con i nostri simboli stiamo rinunciando anche ai nostri valori occidentali. E questa debolezza culturale diventa il terreno più fertile per far radicare un’Islam forte ed estremista che con la jihad vuolecancellare i valori e le conquiste occidentali.”
All’introduzione di Locci è seguita una lunga relazione di Magdi Cristiano Allam, rimasto a disposizione fino a tarda serata per le domande del pubblico.
“Siamo in guerra- ha affermato Allam -e lo hanno riconosciuto anche il Presidente francese Hollande, il Capo del Pentagono Ash Carter e Papa Francesco. Questa **è la guerra santa islamica, scatenata dal terrorismo islamico dei tagliagole, che ci sottomettono con la paura di essere decapitati, e dei taglialingue, che ci conquistano imponendoci la legittimazione dell’islam. È la Terza guerra mondiale, che vede partecipi la Finanza speculativa globalizzata, l’Eurocrazia, lo Stato-Mafia ed il Relativismo; che distrugge l’economia reale e impoverisce i popoli, spoglia gli Stati della sovranità e pone fine alla democrazia sostanziale, scardina la certezza di chi siamo e ci trasforma nel meticciato etnico e culturale. È ora di prendere atto della realtà della guerra in atto, essere
consapevoli che, o si combatte per vincere, o la subiremo e saremo sottomessi all’islam.”
24 dicembre 2015