Se non è possibile rendere più salubre la qualità dell’aria che respiriamo all’esterno, facciamo in modo che almeno quella negli ambienti confinati sia migliore. Potrebbe essere stato questo uno dei principi ispiratori di Massimo Berutti, ex Sindaco di Tortona e consigliere regionale in carica per Forza Italia, nel farsi estensore e primo firmatario di una proposta di legge regionale volta ad individuare le linee guida tecniche e procedurali necessarie alla corretta manutenzione ed al controllo degli impianti di trattamento dell’aria e che prevede di istituire uno scrupoloso programma di manutenzione annuale sia nei luoghi pubblici che in quelli privati.
Poche Regioni, finora, se ne erano dotate e l’iniziativa del concittadino è sinonimo di attenzione al problema della qualità dell’aria, sensibilità che è andato progressivamente sviluppando nel ricoprire il ruolo di primo garante della salute pubblica quale Sindaco della città di Tortona.
La proposta di legge riguarda tutti gli ambienti confinati di lavoro e di vita non industriali (per i quali vige una specifica normativa restrittiva) ed interessa in particolare quelli adibiti a dimora, svago, lavoro e trasporto: le abitazioni, gli uffici pubblici e privati, le strutture comunitarie quali ospedali, scuole, caserme, alberghi, banche, ma anche i locali destinati ad attività ricreative o sociali (cinema, bar, ristoranti, centri commerciali, negozi, strutture sportive) ed i mezzi di trasporto pubblici o privati (auto, treno, aereo, nave).
La riflessione di fondo è che la popolazione trascorre la maggior parte del tempo negli ambienti confinati (privati e pubblici), quindi le esposizioni “indoor” superano quelle “outdoor”. Il rischio espositivo è presente negli ambienti confinati adibiti a dimora, svago, lavoro e trasporto ed anche di lavoro industriale che però va già soggetto a regole normate.
Nell’aria che viene respirata negli ambienti chiusi è presente un notevole numero ed una rilevante varietà di inquinanti, tra i quali materiale particellare, pollini, fumi, gas e vapori aerosol. Il rischio espositivo per gli ambienti chiusi è maggiore per le fasce più vulnerabili che possono facilmente contrarre allergie e malattie respiratorie.
Il progetto di legge prevede cinque tipi analisi che devono essere svolte al fine di poter valutare le condizioni igieniche di un impianto: una analisi strutturale, una analisi della funzionalità tecnica, una analisi visiva delle superficie interne di tutti gli apparati che costituisco gli impianti, una analisi quantitativa delle particelle totali presenti all’interno degli impianti ed una analisi quantitativa degli agenti microbiologici presenti all’interno degli impianti, comprendendo anche la ricerca per escludere la presenza di agenti patogeni (ad esempio la pericolosissima Legionella Pneumophila).
La proposta di legge è la n.148 dal titolo: “Disciplina per la corretta manutenzione igienico-sanitaria degli impianti aeraulici”, attualmente assegnata alla V commissione Regionale, non comporta oneri a carico del bilancio di previsione della regione Piemonte per l’anno finanziario 2015 e negli esercizi finanziari successivi.
Annamaria Agosti
14 dicembre 2015