Entra in vigore un nuovo regime di tassazione sui veicoli a motore. Scongiurato l’aumento del 10% sulla tassa di circolazione per trattori e motocarri la mannaia della Regione infatti cala da un lato sui motocicli per un maggiore incasso pari a 1,6milioni di euro e poi sui veicoli bifuel a Gas-GPL e Metano native che inizieranno a pagare il bollo auto dal sesto anno (1/3 del valore di un’auto a normale motorizzazione) assicurando un introito di 5milioni di euro. Il bollo auto dovrà essere versato anche per le auto convertite al bifuel i cui proprietari contribuiranno per 5,5milioni di euro a rimpinguare le casse della Giunta Chiamparino. Anche le auto storiche – che proprio quest’anno vedono riconosciuto questo status non più dopo 20anni ma dopo 30 – subiranno un aumento, infatti i proprietari di auto già dichiarate storiche non godranno fino al raggiungimento dei 30 la riduzione del 10% dell’ammontare dovuto (3milioni di euro). Sarà infine dovuto il pagamento della tassa di circolazione anche per i proprietari che hanno subito un fermo amministrativo del veicolo di proprietà: in questo caso l’incasso – non contabilizzato dalla Regione – arriverà fin oa 20milioni di euro.
“Il centrosinistra sta cambiando il Piemonte – commentano i consiglieri azzurri – ma con le tasse invece che con le riforme e il taglio degli sprechi. Peraltro la strada scelta dalla Giunta Chiamparino va contro alle fasce più deboli della popolazione, cioè quei cittadini che hanno deciso di passare al motore ecologico o di optare per un motociclo spesso per questioni prettamente economiche. Non parliamo poi della penalizzazione delle piccole attività commerciali che utilizzavano lo spostamento con motorini che rischia di tradursi in una riduzione di personale. Infine, oltre al fattore economico, risulta incomprensibile la scelta dal punto di vista politico: da un lato si promuove la sostenibilità ambientale e dall’altra si penalizza chi percorre questa strada con scelte di consumo responsabili. Lanciamo un appello affinché la Giunta riveda questa decisione che rischia di impoverire ancora di più le famiglie piemontesi”.
20 dicembre 2015