L’anomalia emerge in tutta la sua allarmante evidenza dai dati relativi ai conferimenti in discarica, dove – si scopre – vengono accolti anche rifiuti provenienti da fuori provincia. Questo, almeno, è ciò che sostiene il BES (acronimo di Benessere Equo e Sostenibile) uno studio progettuale inserito nel Programma Statistico Nazionale che si occupa di analisi e ricerche per la valutazione della capacità delle provincie di ragionare per il futuro misurando e progettando il benessere in tempo di crisi.
Citando testualmente il passaggio relativo ai parametri dell’ambiente nel rapporto 2015: “Il dato relativo ai rifiuti urbani smaltiti nelle discariche del territorio della provincia di Alessandria (anche da fuori provincia) risulta molto al di sopra di quello nazionale: infatti, il numero delle tonnellate di rifiuti urbani conferiti in discarica per kmq di superficie territoriale è circa il triplo della media nazionale e più del quadruplo della media regionale. Questo dato rimanda nuovamente alla posizione baricentrica della provincia di Alessandria, che in questo caso non costituisce affatto un vantaggio competitivo.” (1)
Sempre nel rapporto 2015, a pagina 33, si può leggere, nel commento riguardo l’Ambiente: “La frequenza di superamento giornaliero dei limiti per le polveri sottili (PM10) nella provincia alessandrina è risultata notevolmente più elevata di quella nazionale e rimane purtroppo elevata anche la quantità di rifiuti urbani smaltiti (anche da fuori provincia) nelle discariche del territorio della provincia di Alessandria sia in confronto al dato regionale che a quello nazionale.”
La fonte dei dati, come riportato nel Glossario che chiude la pubblicazione, è una elaborazione su dati Ispra.
Come è possibile questo? Sono gli Alessandrini ad essere particolarmente indisciplinati nel conferire i rifiuti, oppure è proprio il volume dei rifiuti provenienti da fuori provincia, a determinare una così ampia differenza? Perché vengono portati qui in discarica? E soprattutto, chi paga per questi costi di smaltimento in discarica? O chi ci guadagna?
I DATI REGIONALI
Secondo i dati diffusi dalla più recente edizione del “PROGETTO DI PIANO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI E DEI FANGHI DI DEPURAZIONE” pubblicata dalla Regione Piemonte nell’estate 2015 (2) , tra due consorzi rifiuti di pari dimensioni come il CSR del Novese, Tortonese, Acquese ed Ovadese ed il consorzio del bacino rifiuti dell’Astigiano CBRA, equiparabili sia per numero di comuni serviti che per residenti, vi è pieno allineamento tra i rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, ma un notevole e sostanziale divario nei rifiuti urbani indifferenziati, con il CSR che ne gestisce il doppio rispetto al bacino rifiuti dell’astigiano, 30mila tonnellate l’anno di differenza.
Rimane il dubbio se i dati qui esposti sono considerati come “produzione dei Consorzi” oppure come “produzione dei residenti”. La differenza nella dicitura sarebbe sostanziale per comprendere se in questa voce possa essere confluita e sommata anche una parte di rifiuti provenienti da fuori provincia e quindi non generata dal territorio, ma solo smaltita in loco.
L’unico a poter illustrare i dati a questo livello di dettaglio è il Consorzio CSR.
Un ulteriore aspetto curioso è la destinazione dei rifiuti indifferenziati, ricavato da questa tabella disponibile anch’essa nel piano regionale rifiuti precedentemente citato.
CHI PAGA?
I rifiuti globalmente conferiti in discarica, a livello regionale, scendono da 527.061 tonnellate/anno del 2012 a 461.653 del 2013 con una contrazione del 12%, ma l’alessandrino, inspiegabilmente in controtendenza rispetto alla regione, aumenta i conferimenti in discarica di tre volte tanto, con un +36% in un solo anno passando da 21.687 tonnellate del 2013 a 29.576 nel 2013.
Oltre ad ospitarla sul proprio territorio con tutti i rischi per la salute e per l’ambiente a questo connessi, dobbiamo pure pagare noi?
Annamaria Agosti
8 dicembre 2015
(1)http://www.besdelleprovince.it/fileadmin/grpmnt/1225/BES_PROVINCIA_ALESSANDRIA_2015.pdf
(2) (3) http://www.regione.piemonte.it/ambiente/rifiuti/dwd/2015/piano/Progetto_piano_rifiuti.pdf