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Il Liceo classico Doria di Novi a “E come Evoluzione”


Il Liceo Classico “Doria” di Novi ha partecipato il 17 dicembre alla conferenza “E come evoluzione” tenutasi all’ITCG “Nervi” di Alessandria, promossa dall’Enel in collaborazione con l’Osservatorio Giovani Editori ed incentrata sull’energia rinnovabile. Una dimostrazione che frequentare il Liceo Classico non comporta solo lo studio approfondito delle materie letterarie, ma può anche rivelarsi una valida alternativa per avvicinare agli studi scientifici gli studenti più interessati. Gli studenti dell’indirizzo Classico del Liceo “Amaldi” è stato invitato a partecipare all’appuntamento insieme alla docente Mariagrazia Marini. Il tema principale della conferenza “E come evoluzione” è stata la trasformazione tecnologica che ha accompagnato la produzione energetica degli ultimi anni, sempre più impegnata nella ricerca di fonti alternative che comportino un ridotto impatto sull’ambiente naturale.Il rappresentante dell’Enel, Andrea Falessi, ha spiegato come la produzione di elettricità in Italia si sia evoluta: oggi, diversamente dal passato, quando avevano un’importanza marginale, le fonti di energia rinnovabile (solare, eolica, geotermica, idroelettrica) coprono una quota considerevole del fabbisogno, producendo oltre il 40% dell’elettricità necessaria nel nostro Paese. Una conseguenza negativa della corsa alla costruzione di centrali sempre più moderne è che quelle più vecchie diventano economicamente e tecnicamente inefficienti, per cui vengono dismesse. Queste strutture però possono ancora costituire una risorsa, se opportunamente convertite: a tale scopo Enel ha lanciato il progetto “Futur-E” grazie al quale 22 centrali in Italia, tra cui quella di Alessandria, saranno trasformate in centri sportivi, poli agroalimentari o strutture ospedaliero-assistenziali. La riduzione del consumo di idrocarburi deve costituire una priorità anche in altri settori della ricerca scientifica. In questa direzione si orientano gli studi dell’Istituto Italiano di Tecnologia che, come ha illustrato Stefano Amoroso, ha identificato nel grafene un prezioso alleato e ne ha illustrato gli utilizzi. Così come le numerose sperimentazioni già in atto, dalla produzione di fibre tessili, ai dispositivi di conversione e stoccaggio dell’energia, fino a transistor e microchip più veloci di quelli di silicio. In tema ambientale, inoltre, la produzione di materiali plastici partendo dal grafene ridurrebbe notevolmente l’utilizzo di idrocarburi ed il conseguente inquinamento.

                                                                  Amedeo Rampini 3a AC


25 dicembre 2015

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