Nei giorni scorsi e gli Stabilimenti Paglieri di Spinetta Marengo hanno aperto le porte ai ragazzi della 3^AR Amministrazione, Finanza e Marketing, classe 2.0, dell’I.I.S. “Marconi-Carbone” di Tortona, in visita aziendale per approfondire lo studio della pratica del marketing e la conoscenza dell’imprenditoria del territorio.

Il marchio Paglieri, una delle firme “storiche” dell’Alessandrino, conosciuta in tutto il mondo, è, fin dal 1876, una presenza importantissima nel tessuto produttivo nazionale come nella sua storia sociale, ed è quindi un esempio perfetto e qualificato per studiare e capire le varie fasi della vita di un’azienda, la sua politica di crescita, di “conquista” del mercato e di adattamento e ”resistenza” ai momenti di flessione economica.   La visita agli stabilimenti, dove tutto, “profuma di buono” ed è declinato nei colori iconici bianco e blu , che riconducono, nell’immaginario collettivo, al famoso packaging della linea Felce Azzurra, comincia nel Visitor’s Center, dove gli ospiti “incontrano” la famiglia Paglieri: dal fondatore del marchio e del primo negozio, Luigi, fino alle ultime generazioni di questa dinastia di imprenditori profumieri, ambasciatori del gusto e della creatività del nostro paese.   In quest’ area le due simpatiche e brillanti Addette Marketing, Michela Mussa ed Elisa Gattuso  hanno intrattenuto ed incantato i ragazzi spigando loro l’evoluzione della politica-marketing della ditta: dalle meravigliose, ed audaci per i tempi, locandine pubblicitarie di un artista come Gino Boccasile, ai cartelloni di chiara ispirazione hollywoodiana, degli anni ’50, agli spot degli anni ’60 e ‘70, indimenticabili frammenti di storia del costume italiano, rappresentati da famosi personaggi dello spettacolo: Sandra Mondani, Liana Orfei, il Quartetto Cetra, Alberto Lupo etc. fino alle più recenti “interpretazioni” dei prodotti Paglieri, ad opera del grande pubblicitario Armando Testa, dove profumi e musica si fondono nella sperimentazione di videoclip con testimonial d’eccezione, Ornella Vanoni, Loredana Bertè ed altri.

Affascinante il viaggio nel tempo attraverso l’osservazione della postazione del profumiere, del gigantesco mulino per la polverizzazione del talco, vero e proprio monumento di storia industriale, degli strumenti d’epoca e delle vecchie confezioni di creme, dentifrici, essenze,  ciprie e talco profumato: la bellezza e la raffinatezza estetica vanno di pari passo con la ricerca, l’innovazione e la cura del dettaglio, per arrivare, nei tempi delle Certificazioni ISO e della meccanizzazione, alla concezione dello stretching di brand come del rispetto della qualità e sostenibilità, ma dove ogni componente, ogni ingrediente, ogni materia prima è, e resta, volutamente e caparbiamente,  italiano.

E mentre i ragazzi ascoltano la Dott. ssa Livia Perazzo che, nell’ imponente area logistica, spiega loro il processo di tracciabilità del prodotto attraverso il prelievo delle unità di carico secondo le “missioni” del cliente, ed osservano , attoniti, il lavoro ciclopico dei miscelatori e delle linee di riempimento, che arrivano a produrre diverse migliaia di pezzi l’ora, alcuni scorgono una figura che, in camice bianco, sicuro nell’incedere ma con lo sguardo di chi sta inseguendo un sogno olfattivo, attraversa le vaste aree dell’impianto aspirando di tanto in tanto una mouillette intrisa di qualche misteriosa essenza.  Un mago? Un inventore? No, è un moderno alchimista, il Sig. Mario Paglieri, all’opera in ogni momento della giornata.  Ed il cerchio si chiude, alla fine della visita,  allorché si scopre che laddove la creatività dell’artista profumiere si coniuga con la tecnologia non c’è frattura fra tradizione e modernità, ma solo eccellenza.

                                                     Classe 3^AR Amministrazione, Finanza e Marketing


25 dicembre 2015

marc L