Aveva fatto tutto con la massima precauzione per non farsi prendere, ma l’anziano truffato, a distanza di tempo, si é ricordato di lei e le telecamere della banca l’hanno definitivamente “incastrata.”
Protagonista della vicenda una donna tortonese di 44 anni che é stata denunciata dai carabinieri di Cassine per furto con destrezza.
L’attività investigativa dei militari ha avuto inizio agli inizi del mese di ottobre di quest’anno quando un anziano di Castelnuovo Bormida si è presentato in caserma denunciando un ammanco di 5.000 euro dal conto corrente.
L’uomo era venuto a sapere dal suo istituto di credito, che tale ammanco derivava dall’incasso di un assegno eseguito in una banca di Asti in favore della signora tortonese la cui identità, però, risultava sconosciuta all’anziano a cui non risultava di aver mai fatto un assegno a beneficio della tortonese.
Inizialmente, si è compreso come l’assegno posto all’incasso fosse vero ed effettivamente proveniente dal libretto di assegni dell’anziano, tuttavia, se la firma appariva reale (e l’uomo ha riferito di avere l’abitudine di firmare anticipatamente i propri assegni), gli altri dati erano stati effettuati con altra grafia.
I carabinieri mostrano una foto della tortonese all’anziano che la riconosce come la rappresentante di un’azienda di un pubblico servizio che era passata per proporre un contratto più vantaggioso.
Si scopre così che durante il colloquio tra la donna e l’anziano, avvenuto nell’abitazione dell’anziano, la donna era riuscita, durante un momento di distrazione, a strappare un assegno dal blocchetto ed a prenderlo senza che quest’ultimo se ne potesse accorgere.
Poi, per sviare eventuali indagini, la donna lo aveva posto all’incasso presso una filiale della banca in luogo diverso dalla propria residenza, ma le le immagini della videosorveglianza dell’istituto di credito, però, hanno evidenziato come fosse stata proprio la donna a recarsi in banca ed a portarsi via la somma di 5.000 euro che la stessa donna aveva scritto sull’assegno, di qui la denuncia nei suoi confronti alla Procura della Repubblica di Alessandria.