L’attività investigativa, eseguita anche attraverso la disamina dell’esigua e frammentaria documentazione contabile rinvenuta, ha fatto emergere numerose anomalìe, soprattutto riguardo le molteplici posizioni bancarie, analizzate meticolosamente, sulle quali sono stati individuati ingenti flussi finanziari. In tale contesto sono, inoltre, emersi numerosi prelevamenti di contanti ingiustificati, operati dall’amministratore della società, anche per cifre notevoli. L’attività di verifica, relativa agli anni d’imposta dal 2013 al 2015, ha permesso di constatare, complessivamente, ricavi non dichiarati per oltre 3.000.000 euro, un’I.V.A. dovuta per quasi 700.000 euro nonché ritenute operate e non versate per quasi 400.000 euro.
Atteso lo stato di fallimento della società, dichiarato dal Tribunale di Alessandria nel 2015, e considerate le condotte distrattive emerse, il rappresentante della stessa è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Alessandria, oltre che per i reati di omessa dichiarazione e omesso versamento di ritenute dovute o certificate, anche per quelli di bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale. Gli atti sono stati, inoltre, trasmessi alla competente Agenzia delle Entrate per il recupero dei tributi evasi e l’irrogazione delle sanzioni.
21 dicembre 2015