Realizzare film thriller non è mai facile, perché si è scritto di tutto: per questo sempre più spesso, autori e registi si affidano a fatti realmente accaduto nel (più o meno) recente passato.
Lo ha fatto anche il regista spagnolo, premio oscar, Alejandro Amenabar (Agora, mare dentro, The Others) con questo “Regression” ch si basa su una storia realmente accaduta nel 1990 in una piccola citttadina nel Minnesota, quando una 17enne, di nome Angela abilmente interpretata da Emma Watson (Hermione di Harry Potte) accusa il padre, John Gray, di gravi abusi. Gray non nega a lungo, anzi si assume la colpa, dicendo però di non riuscire a ricordare nulla. Viene dunque chiamato uno psicologo, Raines, per sottoporlo ad ipnosi regressiva.
Inizia così un film dalle tinte fosche con il detective Bruce Kenner interpretato da Ethan Hawke (Predestination, Boyhood, La notte del giudizio, e molti altri) alle prese con riti satanici, incubi e momenti di vita reale ce si sì confondono coi sogni dove non si comprende più quale sia la realtà e finzione, fino all’epilogo finale dove tutto viene svelato.
Non siamo in presenza di un film horror ma un thriller con ottimi attori e una buona trama.
Ad alcuni critici cinematografici non è piaciuto, a noi invece parecchio.
Andate a vederlo e poi diteci cosa ne pensate.
6 dicembre 2015