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Bacia il figlio ed esce di casa per spararsi, salvato dalla Polizia di Alessandria


L’arma sequestrata con la quale l’uomo voleva suicidarsi

Senza lavoro e disperato per le condizioni economiche aveva deciso di farla finita, suicidandosi, ma è stato salvato grazie alla telefonata che la moglie ha fatto alla Polizia.

E’ accaduto l’altra mattina ad Alessandria, quando gli agenti sono risuciti a troivare e salvare da morte certa un cittadino di nazionalità albanese, di 31 anni, uscito di casa armato, con chiari intenzioni suicide, convincendolo a desistere dall’intento suicida.

Ad avvertire la Sala Operativa, come detto, è stata la moglie, che in quel momento era in casa con un bimbo di 8 mesi.

E’ stata immediatamente avviata la ricerca e il 31enne telefonicamente contattato, al fine di tranquillizzarlo e farlo desistere dal suo intento, nell’attesa che le Volanti riuscissero a rintracciarlo.

Pochi minuti dopo, l’uomo è stato riconosciuto e prontamente fermato dagli agenti della Polizia di Stato nelle immediate vicinanze dell’abitazione.

Tuttavia, la perquisizione personale ha fornito esito negativo, in quanto non è stata rinvenuta, nella disponibilità dell’uomo, l’arma di cui aveva fatto menzione la moglie al momento della segnalazione.

Soltanto dopo aver instaurato un rapporto cordiale con l’uomo, gli agenti delle Volanti, ai quali lo stesso ha raccontato le sue disavventure economiche che lo avevano spinto a porre fine alla sua vita, ha confessato dove avrebbero potuto trovare l’arma che aveva nascosto subito dopo essere stato contattato dagli operatori del “113”.

, avendo compreso che le pattuglie di zona erano sulle sue tracce, ha pensato bene di nascondere l’arma, in suo possesso,.

L’arma, una pistola a canna lunga, tipo “flobert”, con canna in metallo della lunghezza di 38 cm. ed impugnatura in metallo antiscivolo della lunghezza di 20 cm. e del diametro di 2 cm, priva di marca e matricola, è stata ritrovata in via Bologna, all’interno di una cassetta condominiale, tra i fogli di giornale ivi presenti.

Da una prima ricostruzione, sembra che tale arma sia stata rinvenuta, circa un mese prima, tra i rifiuti, all’interno di una scatola di legno, presso un cantiere edile di Torino dove aveva prestato lavoro.

Fino a quel momento, l’uomo non aveva mai mostrato l’arma, comunque priva di proiettili, alla moglie.

Solo quel giorno, in preda alla disperazione di non poter garantire una vita dignitosa alla propria famiglia, dopo aver dato un bacio al figlioletto, ha preso la pistola ed è uscito di casa per compiere l’insano gesto.

Considerato che l’uomo ha manifestato, a dire della moglie, intenti suicidi già da una settimana, è stato sottoposto al trattamento sanitario obbligatorio a cura degli operatori del “118”.

24 dicembre 2015

 

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