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Gli orionini confermano 30 profughi dalle ex suore a Tortona. Ben 13 persone li controlleranno


Riportiamo di seguito il Comunicato stampa giunto oggi dalla Congregazione di Don Orione che conferma l’arrivo di altri 21 profughi nell’immobile delle ex suore cieche in via Emilia nord. Conforta che a controllare che tutto funzioni perfettamente e non ci siano problemi ci saranno ben 13 persone che opereranno con loro all’interno della struttura.

Molti dei profughi andranno a lavorare e saranno pagati.

Di seguito il comunicato integrale come giunto dall’opera di Don Orione

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È partito oggi, sabato 12 dicembre 2015, il progetto “BRACCIA E CUORE” per l’ACCOGLIENZA DI 30 IMMIGRATI E RICHIEDENTI ASILO NELLA VILLA PEDEVILLA (ex monastero delle Sacramentine) di TORTONA.

A dare l’avvio ufficiale è stata la Messa celebrata da DON FLAVIO PELOSO, superiore generale dell’Opera Don Orione, seguita dal taglio del nastro
e dalle parole di FABIO GANDI, presidente della Cooperativa Sociale Villa Ticinum.

Il progetto è nato dall’incontro tra la PICCOLA OPERA DELLA DIVINA PROVVIDENZA DI SAN LUIGI ORIONE E LA COOPERATIVA SOCIALE VILLA TICINUM DI PAVIA, da alcuni anni operante nell’ambito di diverse forme di svantaggio sociale. L’ispirazione è tratta dall’insegnamento di San
Luigi Orione, dalle cui parole ha preso anche il nome “Braccia e Cuore”.
La sede è in una delle strutture storiche della Piccola Opera a Tortona, già sede del Piccolo Cottolengo e poi delle Suore Sacramentine.

Don Flavio Peloso

“Il progetto ‘Braccia e Cuore’ – DICHIARA DON FLAVIO PELOSO, SUPERIORE GENERALE DEGLI ORIONINI – l’ha voluto la Divina Provvidenza. Avevamo una casa con ampio parco rimasta vuota da oltre due anni; volevamo realizzarvi qualcosa di buono in aiuto a persone in difficoltà; abbiamo
incontrato una Cooperativa di ispirazione cattolica e competente nel servizio ai profughi; ci è giunta una richiesta per l’attività di accoglienza anche dalla Prefettura. Queste circostanze, concomitanti, hanno portato alla realizzazione del progetto.”

“La nostra Congregazione – PROSEGUE DON FLAVIO PELOSO – ha molte iniziative di “pronto soccorso” verso i poveri più sprovvisti di aiuto,
in risposta ai bisogni dei tempi e dei luoghi. Ora è di tragica attualità l’emergenza dei tanti profughi che scappano dai loro Paesi e arrivano senza niente in Italia e in Europa. Il fenomeno si presenta con aspetti politici e umani che vanno affrontati insieme, ma anche tenuti distinti, mai subordinando il bene primario della persona alla politica”.

“A casa Pedevilla – AGGIUNGE FABIO GANDI, PRESIDENTE DELLA COOPERATIVA SOCIALE RESPONSABILE DEL PROGETTO – siamo pronti per ospitare 30 persone. Vi è impegnata una equipe composta da 8 operatori sociali, 2 mediatori culturali coordinati da due responsabili delle strutture del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati_ (SPRAR) di Pavia. Tutti hanno esperienza in ambito educativo con migranti e garantiranno una compresenza dalle 8 alle 23 ogni giorno dell’anno. All’equipe si aggiungono, secondo le necessità, mediatori culturali specifici, uno psicologo, un operatore legale. Ci sarà un sacerdote orionino con esperienza missionaria. È garantita la presenza notturna di un custode e ci lavoreranno anche due cuochi e un medico. Contiamo inoltre di avvalerci dell’apporto di volontari della zona”.

“Braccia e Cuore – CONCLUDE FABIO GANDI – è organizzata sulla base di un contratto di accoglienza che gli ospiti firmano secondo i parametri
dello SPRAR. Ogni ospite è sottoposto a uno screening sanitario all’arrivo. Corsi di lingua garantiscono a ciascuno almeno 10 ore di italiano settimanali. Ci sarà un servizio di tutela legale che consiste nell’informazione e aiuto ai beneficiari sulle procedure di richiesta dei Permessi di soggiorno, sulla compilazione della richiesta d’asilo, sulle diverse possibilità che si presentano nel caso di riconoscimento di una protezione o di diniego, nell’accompagnamento al colloquio con la Commissione Territoriale. Inoltre sono previste attività lavorative all’interno della struttura come giardinaggio, orticoltura e piccole  manutenzioni. In una seconda fase, si prevedono anche inserimenti in tirocini lavorativi retribuiti della durata massima di tre mesi. In entrambe le fasi è possibile l’impiego in lavori gratuiti di pubblica utilità in collaborazione con l’Ente Pubblico”.

UFFICIO STAMPA OPERA DON ORIONE Via di Porta Cavalleggeri 127, Roma 


12 dicembre 2015

L’immobile delle ex suore cieche

 

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