La Consulta comunale alle Pari Opportunità, insieme all’Assessorato alle Politiche di Genere della Città di Alessandria, ha promosso la conferenza stampa odierna presso le Sale Storiche della Biblioteca Civica “F. Calvo” di Alessandria con cui è stato presentato il libro realizzato a conclusione dell’esperienza biennale del progetto “Giù le mani dalle donne” curato dall’Area 03 del Distretto 30 di Zonta International nell’ambito della campagna internazionale “ZONTA says NO”.
Presenti alla conferenza stampa Maria Teresa Gotta, assessore comunale alle Politiche di Genere, Marzia Maso, Presidente della Consulta comunale alle Pari Opportunità, Nadia Biancato, Direttore Internazionale Zonta International 2014-2016 e Governor del Distretto 30 di Zonta International nel biennio 2012-2014, Anna Girello, Presidente Zonta Club Alessandria 2014-2016, Oria Trifoglio, Presidente Zonta Club Alessandria 2012-2014, Felice De Chiara, Comandante Polizia Penitenziaria della Casa di Reclusione di Alessandria, Manuela Allegra, Capo Area Educativa della Casa di Reclusione di Alessandria, insieme anche agli studenti della III A del corso “Acconciature” dell’ENAIP di Alessandria accompagnati dalla propria insegnante.
Il libro che è stato presentato nell’incontro — redatto in italiano e in inglese — è stato realizzato con il concorso del Ministero di Grazia e Giustizia e l’associazione “OVALE oltre le sbarre” e raccoglie le riflessioni sul tema della violenza nei confronti delle donne raccolte dagli Istituti penitenziari di Alessandria, Fossano, Novara, Torino, Verbania e Vercelli.
“Giù le mani dalle donne” nasce con l’intento di coinvolgere gli uomini nei luoghi in cui si pratica lo sport per sconfiggere una volta l’idea che la violenza sulle donne sia un problema di genere.
Un fitto calendario di eventi sportivi hanno ospitato i Club Zonta di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta con i loro striscioni e le pettorine gialle “Giù le mani dalle donne” indossate da calciatori, pallavolisti, giocatori di hockey o di basket, così come di rugby.
L’eccezionalità di una squadra di rugby nata dietro le sbarre e militante nel campionato nazionale ha portato nel 2012 “Giù le mani dalle donne” all’interno del carcere Le Vallette di Torino.
Da questo contatto è nato l’iniziativa del “minuto di silenzio” in tutte le carceri italiane: il coinvolgimento dei Club Zonta in tutta Italia per un evento non solo di Area, ma di Zonta Italia che si rinnova ogni anno.
Le squadre di rugby composte da carcerati sono diventate due (Torino e Frosinone) e il coinvolgimento si è ampliato con una partecipazione diretta, su base volontaria, dei detenuti invitati ad esprimersi sul tema della violenza sulle donne.
Ad Alessandria, come sempre, si è andati oltre: la Presidente del biennio 2012-2014 dello Zonta Club Alessandria Oria Trifoglio, accompagnata dalla Past Governor del Distretto 30 di Zonta International Nadia Biancato, ha visitato personalmente la Casa di reclusione di San Michele e la Casa circondariale don Soria in centro città, avendo colloqui diretti con i carcerati, raccogliendo direttamente i loro contributi poi stampati nel libro.
Il volume ha stampigliata in copertina una frase di una celebre canzone di Ligabue, gentilmente concessa: «…le donne lo sanno che niente è perduto…» e i pensieri raccolti rappresentano un esempio, una presenza di coscienza —come indica Giancarlo Caselli nella prefazione — una speranza che nasce in un luogo in cui con l’educazione si può trovare riscatto al debito con la società.
Perché «gli uomini veri amano le donne», «i veri uomini rispettano le donne e usano le mani per accogliere, per proteggere». Sono alcune frasi semplici che dicono tutto.
Le testimonianze sono frutto di lavori di gruppo, di esperienze personali.
Ci sono anche le testimonianze di donne detenute (non ad Alessandria) e alcune poesie. Si parla di stereotipi, di cause… e vengono offerti suggerimenti su come intervenire.
Ogni sezione ha una sua introduzione e al termine, Roberto Poggi dell’associazione “Cerchio degli Uomini”, invitato lo scorso anno ad Alessandria da Zonta per informare sui centri di ascolto per i maltrattanti, propone una conclusione sul tema della fragilità maschile e sulla consapevolezza del cambiamento.
3 dicembre 2015