Quello che è accaduto giovedì in Comune a Tortona, ci sembra lo specchio di come si sta lavorando in municipio quindi vi invitiamo a leggere l’articolo per capire cosa sta succedendo e perché noi (unico giornale a farlo peraltro) insistiamo tanto con la vicenda della fusione tra Atm e Asmt
Tutto era pronto: consiglio comunale con soli 3 argomenti all’ordine del giorno per approvare più presto possibile la fusione tra l’Azienda Tortonese Multiservizi di Tortona l’Asmt di Voghera; doveva essere approvato nella riunione dei capigruppo che si é svolta giovedì pomeriggio ma la minoranza ha dato battaglia: il finanziere Fabio Morreale ha fatto la voce grossa rilevando non poche incongruenze e la maggioranza, a partire dal presidente del Consiglio Comunale Claudio Scaglia è stata costretta a mandare giù il boccone amaro, e rinviare tutto otto giorni.
“Forse si voleva fare il consiglio per approvare la fusione tra le due società senza darci i documenti in tempo utile per esaminarli – ha detto Fabio Morreale della Lista Civica Nuova Tortona – ma questo modo di agire non ci piace. L’ho detto prima della riunione, senza documentazione noi di qui non usciamo.”
“Volevano fare un consiglio comunale – aggiunge Giovanni Ferrari Cuniolo di Forza Italia – senza convocare prima le commissioni Bilancio e Società partecipate che hanno il diritto e il dovere di esaminare preventivamente il documento . Ma che razza di modo di agire è questo?”
Danilo Bottiroli del Movimento Cinque Stelle ha insistito per avere i parere tecnici sull’operazione rilasciati dai periti e dallo studio di Milano, e alla fine la maggioranza ha ammesso che potrà richiederli solo da mercoledì11 novembre. Se ci fosse stato il consiglio il 12 forse non ne sarebbe mai entrato in possesso visto che la riunione di Giunta per l’approvazione della delibera è fissata per martedì 10 novembre.
Bottiroli ha accusato più volte l’attuale maggioranza di scarsa trasparenza.
Alla fine il presidente Claudio Scaglia ha deciso di rinviare al 20 novembre la seduta del Consiglio comunale per consentire la regolarità di tutti i passaggi con consegna dei documenti alla minoranza riunione delle commissioni per giovedì 12 alle 17,30 e successiva riunione dei capigruppo venerdì mattina, ma se non era per la minoranza cosa sarebbe successo?
Insomma un modo di lavorare che ci è sembrato molto alla carlona quello della maggioranza che avrebbe ”sprecato” volentieri circa mille euro di soldi pubblici (600 euro per i gettoni di presenza più gli straordinari dei dipendenti) per una seduta avrebbe potuto svolgersi tranquillamente qualche settimana dopo, con altri argomenti all’ordine del giorno (la mozione di Ciniglio sui profughi ad esempio).
L’unica spiegazione per questo modo di agire, potrebbe essere riconducibile al fatto che la fusione deve essere fatta entro il 31 dicembre perché da gennaio cambia la legge e non sarà più possibile, quindi la “pressione” di concludere l’affare è molto alta, ma questo non significa che per raggiungere l’obiettivo si debba agire in maniera sconclusionata, saltando passaggi istituzionali come l’analisi nelle commissioni, utilizzando un modo che a molti è apparso arruffato e soprattutto confuso, con una perizia prima con due firme, poi con una, con pareri non divulgati, e tanto altro.
6 novembre 2015