Ci sarebbe da scrivere un libro sulle dichiarazioni e controdichiarazioni di Rita Rossa sul Terzo Valico e sulle cave alessandrine. Ma stavolta con la Delibera di Giunta sembrerebbe fare sul serio. Tuttavia occorre fare alcune osservazioni. Questa decisione del Comune, dopo l’offerta di più cave di quante ne venivano richieste da COCIV sul suo territorio, non cambia di molto le carte in tavola. Si parla di opere comprese nella Legge Obbiettivo e ben poco pesa il diniego del Comune: lo Stato può calare dall’alto le sue decisioni con facilità estrema.
Se quella di Rita Rossa vuole invece essere una presa di posizione politica, come Presidente della Provincia dovrebbe dire un No al Terzo Valico e non un NO allo smarino nel proprio Comune. Gli altri Comuni della provincia coinvolti sono forse figli di un dio minore?
Ma a ben pensarci questo atteggiamento porta a due ipotesi. Senza scomodare teorie complottiste, si fa largo il presentimento che il PD locale goda di alcune “spifferate romane”. A Roma si sono forse decisi a stoppare quest’opera troppo costosa, troppo inutile e troppo dannosa per non diventare un boomerang elettorale?
O forse hanno in serbo qualche mirabolante soluzione tecnica, da vendere alla popolazione come panacea di tutti i mali ambientali generati dall’opera? Dobbiamo avere ancora un po’ di pazienza ma penso che a breve avremo risposte.
Paolo Mighetti, Consigliere regionale M5S Piemonte
11 novembre 2015