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L’Imam di Tortona spiega le idee dei musulmani e cosa fanno alla “moschea”


L’imam di Tortona

Pubblichiamo la seconda e ultima parte dell’intervista a Jakhal Hicham, l’Imam della Comunità musulmana di Tortona che può contare su ben 600 famiglie anche se per stessa ammissione dell’Imam soltanto un centinaio di persone frequentano la moschea: “Non tutti i musulmani sono uguali – aggiunge l’Imam – come voi cristiani anche molti di noi non frequentato i luoghi di culto, bevono, si drogano e fanno atti contrari al Corano. Il centro di via Giolitti (non la chiama moschea anche se la è a tutti gli effetti- ndr) è frequentato da circa un centinaio di persone che si ritrovano qui per pregare, ma non solo, anche per riunirsi, celebrare battesimi, matrimoni e fare feste. E’ anche un luogo di divertimento e non soltanto di preghiera. Io ringrazio tutti perché non lavorando sono loro che provvedono al sostentamento mio e della mia famiglia.”

Jakhal è sposato con figli, ha cercato lavoro a Tortona ma non ne trova.

“Il lavoro – aggiunge – è il grosso problema dei musulmani. Qui se ne trova poco e facciamo fatica. Molti musulmani arrivano a Tortona e vengono a chiedere aiuto, altri perdono il lavoro e sono nelle stesse condizioni. Ogni settimana ne vengono due o tre al Centro a chiedere aiuto e noi facciamo quello che possiamo.”

I locali in cui si trova la moschea di Tortona sono di proprietà del Comune, ma non sappiamo se siano stati concessi gratuitamente (come crediamo) o a pagamento, fatto sta che la “moschea” di Tortona, in via Giolitti, al quartiere Oasi, ogni giorno richiama decine di persone che alla spicciolata entrano nel luogo di culto. Abbiamo chiesto all’Imam se questa loro presenza a Tortona crea problemi soprattutto dopo gli attacchi terroristici di Parigi.

“Effettivamente – aggiunge Jakhal Hicham – qualcuno ci guarda un po’ male, ma io a tutti dico di non curarsi di questo. Il Signore dà a tutti la libertà di vivere, noi cerchiamo di insegnare ciò che è giusto, ma ognuno è libero di scegliersi la propria vita. Ho incontrato il vescovo Vittorio Viola in occasione del suo compleanno al Mater dei e tra di noi di noi c’è molta sintonia”

Infine sull’Isis, cosa ne pensa il capo della comunità religiosa musulmana tortonese?

“Molti musulmani – conclude l’Imam – sono contro l’Isis. Noi crediamo che gli attacchi terroristici in nome della religione non siano giusti, ma purtroppo è come un arto malato che non riesci a controllarlo e fa quello che vuole. E’ una parte di te stesso ma non ti ubbidisce. Io amo l’Italia, ma c’è qualcuno che non ci apprezza,. Purtroppo capita anche tra le persone della stessa religione, tra vicini di casa, noi cerchiamo sempre di rispondere bene.”

19 novembre 2015

L’ingresso della moschea

Un’altra immagine dell’interno della moschea di Tortona

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