Immigrazione – Cerutti: «Il piano regionale di accoglienza profughi va avanti. A breve due nuove Commissioni per i richiedenti asilo in Piemonte» «Non esiste la soluzione, ma esistono più soluzioni» – Monica Cerutti, assessore all’Immigrazione della Regione Piemonte, nel suo intervento a chiusura del Consiglio regionale aperto sull’Immigrazione ha voluto ribadire l’opportunità di mettere in campo una gestione strutturale dell’accoglienza evidenziando la piena sintonia tra le posizioni espresse dalla maggioranza e l’operato della Giunta.
«I numeri raccontano una verità che è opposta a quella che alcuni vogliono fare apparire: rispetto all’anno scorso in Italia è arrivato il 9,8% in meno di migranti; siamo passati da 150.988 (da inizio 2014 al 2 novembre 2014) a 141.039 del 2015 (da inizio 2015 al 2 novembre 2015). E si devono tenere sempre in mente i numeri anche quando le opposizioni chiedono di assumere posizioni di “resistenza” nei confronti dell’accoglienza.
Grazie all’accordo fra Governo, Regioni e Enti Locali del 10 luglio 2014 (“Piano nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari: adulti, famiglie e minori stranieri non accompagnati”) vi è stata una effettiva redistribuzione degli arrivi sui territori regionali, il Piemonte è chiamato a ospitare una quota di migranti pari al 7%, ma anche le regioni notoriamente “resistenti” l’hanno fatto. La Lombardia per esempio con i 12.932 migranti che ha accolto è la regione italiana che ospita di più in assoluto» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte. L’assessora ha poi fatto il punto sul numero dei migranti presenti nella nostra regione: «A oggi le presenze rilevate dalla Prefettura di Torino in Piemonte sono 6.177, distribuite in 332 strutture. Le presenze invece inserite nel Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR), che è gestito direttamente dai Comuni, sono 958 presenze di cui 51 minori stranieri non accompagnati» –
Cerutti ha poi continuato – «Uno dei perni del Piano regionale è trasformare l’accoglienza da emergenziale a strutturale coinvolgendo i Comuni. Il 50% dei migranti che arrivano in Piemonte ottengono il permesso di rifugiato, di protezione sussidiaria o umanitaria. Per il restante 50% di dinieghi si dovranno prevedere soluzioni che prevedano anche rimpatri volontari assistiti, nei Paesi in cui dovremo creare le condizioni per il ritorno, anche con iniziative della cooperazione internazionale che invece in questi anni ha subito evidenti tagli alle risorse o addirittura azzeramenti».
«Stiamo incentivando progetti di integrazione e interazione di volontariato civico, ormai in numerosi Comuni. Attività che possono essere propedeutiche ad un inserimento lavorativo. Come Regione Piemonte lavoreremo alla programmazione del FAMI (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione). In questo ambito, stiamo definendo anche azioni innovative, come il ripopolamento delle aree montane insieme alle comunità locali. É bene, a questo proposito, evitare le generalizzazioni» – ha concluso Monica Cerutti, assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte. Monica Cerutti.