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In leggero miglioramento l’inquinamento da idrocaburi alla periferia di Tortona


Migliora la situazione dei pozzi privati alla periferia di Tortna inquinato a seguito della seconda effrazione dolosa all’oleodotto Eni Sannazzaro-Fegino nel Comune di Tortona in Località cascina Riccarda.

Il Dipartimento Territoriale dell’ARPA di Alessandria, infatti, a seguito della comunicazione da parte di ENI dell’episodio e del possibile superamento delle concentrazioni di soglia di contaminazione, si è da subito attivata per seguire le attività di messa in sicurezza e accertamento ambientale in quest’area agricola del territorio di Tortona, ai confini con il Comune di Castelnuovo Scrivia.

In particolare Arpa ha effettuato ripetuti campionamenti dei due piezometri realizzati da ENI nelle immediate vicinanze del punto di effrazione e delle acque sotterranee in 10 pozzi privati ubicati a distanze progressivamente maggiori a valle, oltre che appurare gli emungimenti giornalieri da parte di ENI negli otto piezometri posti a ridosso della zona di sversamento.

Arpa ha inoltre ritenuto opportuno prelevare un campione del Torrente Scrivia, in un punto a valle dell’effrazione, per verificarne l’eventuale interessamento e dalle analisi effettuate non sono emerse compromissioni da prodotti idrocarburici.

Nelle tabelle pubblicate sul sito del Comune di Tortona sono riportati tutti gli esiti delle analisi effettuate sia nei pozzi che nei piezometri, da cui si evidenziano concentrazioni elevate nei pozzi situati nelle immediate vicinanze del punto di rilascio e l’interessamento di un primo pozzo del Comune di Castelnuovo Scrivia.

Per quanto riguarda i piezometri Arpa ha registrato valori nettamente in calo, anche se prudentemente viene dato atto che tale riduzione potrebbe essere riconducibile alle operazioni che si stanno mettendo in atto e che potrebbero aver determinato il richiamo di acqua più pulita al momento del prelievo.

Arpa continuerà pertanto a monitorare l’evoluzione della situazione, anche se maggiori informazioni sullo stato della falda e sulle previsioni dell’andamento nel tempo verranno fornite dalla rete di piezometri che ENI dovrà realizzare nell’ambito del piano di indagine.

12 novembre 2015

 

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