Non sarebbe certo questa la sede in cui ricordare cosa sia la Fortezza di Alessandria né quale patrimonio di storia e di architettura essa rappresenti. Ma viste le condizioni in cui versa, il condizionale è d’obbligo.
Nonostante sia stata votata dagli Italiani stessi Luogo del Cuore 2012 secondo il VI censimento del FAI, dal 2014 è finita tra i “7 Most Endangered” ovvero tra quei siti europei a rischio. Ma l’amministrazione alessandrina sembra impermeabile a prendersene cura in modo serio e con seria progettazione d’intervento. La Fortezza sta implodendo, come è stato denunciato da più organi di stampa. Attaccata dall’Ailanthus Altissima, pianta infestante in grado di produrre danni gravissimi alla struttura della fortezza, continua a latitare un robusto, competente e continuativo intervento. E, dopo decenni di incuria, salvo interventi di generosi gruppi di volontari, la situazione è sotto gli occhi di tutti. Il 16 novembre 2015, da organi di stampa, si apprende che, scavando in una zona posta nel retro della Fortezza, per far posto ad un nuovo parcheggio e capannoni commerciali, vengono alla luce alcuni importanti reperti archeologici, legati alla Fortezza.
A quanto risulta al deputato M5S Paolo Romano, sia il Comune di Alessandria sia alla Sopraintendenza dei Beni Culturali e Paesaggistici della provincia alessandrina erano a conoscenza di queste importanti vestigia. Infatti il M5S alessandrino aveva presentato sia esposti che interpellanze a cui ha continuato a seguire un ben fortificato silenzio a prova di ailanthus. Per rompere questo silenzio il gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle di Alessandria in accordo e per mezzo del deputato Paolo Romano, ha ritenuto necessario presentare un’interrogazione al Ministro dei Beni e delle attività Culturali e al Ministro dell’Economia e delle Finanze affinchè vengano intraprese con urgenza iniziative che tutelino e valorizzino questo monumento, patrimonio di tutti e sulla cui importanza storico-architettonica nessuno dubita. Inoltre quest’interrogazione viene posta affinchè i Signori Ministri pongano a loro volta qualche domanda alle autorità locali che, in teoria, dovrebbero prendersene cura. Forse ai Ministri interrogati e, a loro volta, interroganti si risponderà finalmente riguardo al fatto che non sia stato ritenuto opportuno sospendere i lavori di realizzazione di un parcheggio in un’area così poco idonea vista la vicinanza a questo monumento e vista la presenza di importanti vestigia, emerse nel corso degli scavi e più volte segnalate in consiglio comunale.
Deputato portavoce M5S in Parlamento Gruppo consiliare M5S Alessandria
Paolo Romano Andrea Cammalleri
Domenico Di Filippo
25 novembre 2015