Questa è la volontà dell’Amministrazione comunale e ad essa corrisponde un primo passaggio che compete alla Commissione Consiliare Sviluppo del Territorio, riunitasi la mattina del 3 novembre per l’esame della relativa Deliberazione.
Citando l’ordine del giorno della convocazione, i componenti della Commissione — presieduta dal Consigliere Simone Annaratone — hanno avuto occasione di prendere in esame l’ipotesi di «cessione e costituzione di diritto di superficie trentennale» relativo a tali immobili, di proprietà comunale, all’interno di una complessiva riqualificazione dell’area.
Se, per un verso, va segnalato che i lavori della Commissione su questo tema proseguiranno nella mattina di giovedì 5 novembre, per altro verso, va richiamato il fatto che l’avvio della procedura è stato possibile solo di recente, ossia da quando (da fine agosto scorso) anche l’ultimo dei tre immobili sopra citati è tornato nella piena disponibilità dell’Amministrazione comunale, consentendo alla Direzione e agli Uffici competenti di avviare i procedimenti del caso.
è stato dunque presentato alla Commissione un provvedimento, approvato dalla Giunta il 14 ottobre, che è propedeutico all’emanazione e pubblicazione di tre specifici bandi pubblici basati non più, come in passato, su semplici concessioni di suolo pubblico, bensì su più opportuni strumenti giuridici come il diritto di superficie.
La procedura scelta dall’Amministrazione ha infatti la finalità di selezionare operatori economici in grado di garantire idonea solidità finanziaria e adeguatezza gestionale, con progetti di radicale riqualificazione edilizia degli immobili considerati.
Una volta che il provvedimento in discussione avrà ottenuto l’approvazione si procederà, come detto, a pubblicare i singoli bandi. In essi sarà previsto che, per gli edifici in oggetto, siano consentite rispettivamente:
- per l’ex-Bar Cangiassi «attività di servizi di interesse generale e/o più prettamente di carattere commerciale quali gelateria / pasticceria con bar / sala da the di servizio e/o di vendita di articoli sportivi e per il tempo libero, di prodotti del territorio in genere, o a tutte assimilabili»;
- per l’ex-Bar Zerbino «attività di servizi di interesse generale e/o più prettamente di carattere commerciale di vendita di giornali/riviste/generi vari, di generi alimentari/dietetici, di prodotti del territorio in genere, e tutte assimilabili»;
- per l’ex-Bar Piccadilly «attività ai sensi di interesse generale e/o più prettamente di carattere commerciale , di vendita al dettaglio di pane/torte/dolciumi/confetteria, di fiori e piante, di articoli sportivi e per il tempo libero, di servizi di ristorazione/bar con sala somministrazione , o a tutte assimilabili»,
prevedendo altresì per tutti l’espresso «divieto per possibili attività in qualche modo riconducibili al gioco d’azzardo (slot-machines e similari)».
Nell’approfondimento della seduta odierna della Commissione Consiliare Sviluppo del Territorio sono emerse alcune perplessità riguardo alla definizione dei costi per consulenze esterne per la effettuazione delle procedure di evidenza pubblica. Tuttavia, va sottolineato come detti costi —determinati dalla competente Direzione comunale — non saranno posti in capo all’Amministrazione comunale, bensì in capo ai rispettivi soggetti affidatari, nell’ambito delle spese contrattuali previste a loro carico.
3 novembre 2015