Sarà ancora una volta festa con una mostra pomologica di mele, pere e altri frutti di antiche varietà del Piemonte, della Liguria e della Lombardia. Ci saranno vivaisti ed esperti di associazioni a disposizione dei frutticoltori professionali e amatoriali che vogliono scegliere le vecchie varietà più adatte alle condizioni pedoclimatiche del loro frutteto e conoscere i metodi di cura rispettosi della natura e le tecniche più appropriate per ottenere abbondanti produzioni. Si parlerà di varietà di noci e di castagno, di fruttiferi per la montagna, per la collina dell’Alto Monferrato e per l’entroterra ligure. Si potranno scegliere i piccoli frutti più adatti alle diverse situazioni e apprendere come piantarli, conservarli e cucinarli. A questo proposito, le signore abili a preparare dolci sono chiamate a partecipare, la domenica pomeriggio, ad una gara di torte a base di frutta che verranno giudicate da una giuria di golosi, presieduta da Emanuela Rosa Clot, direttrice del mensile Gardenia.
“Autunno fruttuoso” propone insomma una domenica in compagnia piena di stimoli, una sorta di festa del ringraziamento per i raccolti dell’anno e per il ruolo che la frutta riveste nella nostra alimentazione, un po’ come per gli americani la festa del Thanksgiving che, non a caso, cade proprio in novembre. Oltre alla mostra mercato, che dà la possibilità di acquistare anche arbusti, fiori, bulbi, frutta trasformata e altri prodotti alimentari, i primi addobbi natalizi, è previsto uno scambio di semi a cui tutti possono partecipare con propri semi di qualsiasi genere. Per i bambini un laboratorio di semina, la merenda e favole in cui sono protagonisti i frutti. Per tutti, “pranzo fruttuoso” curato dalla Pro Loco di Cartosio presso la bocciofila.
“La nostra festa stagionale dedicata alla frutta – dicono Mario Morena e Maria Teresa Zunino, sindaco e vicesindaco di Cartosio – è anche la celebrazione della biodiversità che esprime ogni specie frutticola. Per esempio, per la mela sono circa 8000 varietà codificate nel mondo e per l’Italia si parla di almeno 2000 varietà selezionate dai nostri contadini nel corso dei secoli. Saremmo contenti se, ragionando su questi temi, anche nel nostro territorio si riuscisse a recuperare qualche vecchia varietà, prima che vada per sempre perduta”.
14 novembre 2015