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Domenica mattina a Castelnuovo una riflessione intorno alla filiera agricola tutta italiana


E’ tutto pronto per il “grazie dei campi” che si celebrerà domenica 15 novembre a Castelnuovo Scrivia nella chiesa parrocchiale di “S.S.Pietro e Paolo”.

In questo modo continua una tradizione che ha sempre trovato consensi sul territorio e che identifica proprio San Martino con la “Giornata del Coltivatore”, ossia un modo per rendere grazie al Signore ma che vuole anche essere un’occasione per stare insieme e per esprimere con gioia quel sentimento di riconoscenza che i coltivatori hanno da sempre fatto proprio.

Quest’anno il tema che unirà tutte le feste del Ringraziamento a livello nazionale, deciso dalla Commissione Episcopale è “Il suolo, bene comune” perché “il suolo ha una valenza insostituibile in ordine alla produzione di cibo, ma anche per la tutela della biodiversità e per la mitigazione del mutamento climatico…”

A livello provinciale, intanto, si sta continuando nella raccolta delle adesioni, sono ancora disponibili pochissimi posti, per prendere parte all’iniziativa: alle 10.30 la giornata inizierà con la messa verrà celebrata da don Costantino Marostegan e da don Ivo Piccinini consigliere ecclesiastico provinciale Coldiretti. Seguirà benedizione dei mezzi agricoli, il saluto e gli interventi delle autorità. Al termine è previsto un momento conviviale al ristorante “Cascina Cabella” di Casalnoceto.

Per informazioni e prenotazioni pullman ci si può rivolgere agli uffici zona Coldiretti. Il messaggio della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, ha messo in rilievo diverse problematiche legate al mondo rurale: in tanti contesti il suolo “appare come «maledetto». L’opera di uomini impedisce ad altri di godere dei suoi frutti ed addirittura di poterlo abitare in pace”.

Custodire la fertilità del suolo, prestare attenzione alle destinazioni d’uso della terra, arginare il fenomeno del land grabbing, ossia l’accaparramento di terra da parte dei soggetti con maggior disponibilità economica, garantire il diritto di accesso alla terra e alle risorse ittiche e forestali: sono le sfide che i Vescovi incaricati della pastorale sociale e del lavoro ricordano nel Messaggio per la Giornata del Ringraziamento 2015. Riforme che possono favorire un ritorno alla terra, in particolare dei giovani, un fenomeno che in Italia mostra segnali arricchiti da una splendida capacità innovativa, sia nei prodotti che nei processi, contribuendo a quella diversificazione dell’agricoltura che abbraccia forme di agricoltura sociale e civica, che introducono la “reciprocità” nell’agire economico.

Tale prospettiva evidenzia la rilevanza delle numerose sfide che stanno dinanzi a chi voglia vivere oggi una positiva relazione con la terra, corrispondendo alla vocazione divina in una pratica di cura e di custodia. Si tratta in primo luogo di custodire la fertilità del suolo: occorre condividere e approfondire riflessioni da tempo avviate in Italia e a livello internazionale, su modelli agricoli e pratiche produttive che espropriano gli agricoltori e le comunità locali di questa responsabilità. “Un momento importante di riflessione e preghiera. Un momento che è nostro, profondamente di Coldiretti, sentito dalla nostra gente, dai nostri imprenditori che ogni anno aspettano questa ricorrenza con rinnovato spirito di riconoscenza. – ha affermato il presidente della Coldiretti di Alessandria Roberto Paravidino – Il lavoro agricolo consente all’uomo di realizzare un rapporto diretto e assiduo con la terra, è una reciprocità nella quale si rivela e si compie un disegno finalizzato alla vita, all’essere e al benessere dell’umanità, allo sviluppo di tutti e di ciascuno. Non dobbiamo dimenticare che questa è un’occasione importante per meditare sui problemi che il mondo rurale sta vivendo, acuiti dal protrarsi degli effetti di una crisi economica e finanziaria di portata mondiale”.

“Puntando sulla multifunzionalità, la nostra agricoltura dovrà essere in grado di dare luogo a produzioni congiunte, con nuovi modelli di sviluppo, capaci di rispondere adeguatamente alle attese del Paese. – ha aggiunto il direttore della Coldiretti provinciale Simone Moroni – E’ fondamentale che anche il lavoro agricolo e rurale si caratterizzi per una rinnovata e chiara consapevolezza etica, all’altezza delle sfide sempre più complesse del tempo presente. In questo tempo di crisi, un segnale positivo è rappresentato dal ritorno all’impresa agricola dei giovani, che sentono questo lavoro come una “vocazione”, che dona loro dignità e piena valorizzazione”.

Riflessioni aperte alla ricerca di nuove soluzioni lungo tutta la filiera alimentare: dalla produzione al consumo, fino ai “nuovi stili di vita”. Solo così sarà possibile garantire che la terra possa continuare a produrre cibo per tutti, oggi e per le generazioni future.

Proprio dalla Commissione Episcopale giungono questi spunti per offrire valore aggiunto alle imprese e domenica 15 novembre, a Castelnuovo Scrivia, sarà l’occasione per ritrovarci, continuando a ragionare intorno alla “filiera agricola tutta agricola e tutta italiana”.

 

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