Una pattuglia alle 23.30 del 28 novembre veniva inviata nei pressi del campo da rugby di via Casalbagliano perché era stata segnalato al 112 un violento litigio tra un uomo e una donna all’interno di un’auto in sosta. Giunti sul posto, i militari notavano l’auto segnalata e identificavano il proprietario, un cittadino albanese di 31 anni, che diceva di avere avuto un acceso diverbio con la moglie, presente sul posto, e alla quale veniva chiesto un documento di identità.
La donna, evidentemente ubriaca, continuava però a litigare col marito e alla nuova richiesta del documento insultava i militari, dicendo a uno di loro che si sarebbe ricordata di lui e lo avrebbe cercato in un’altra circostanza per fargliela pagare. Invitata a calmarsi e a non minacciare, per tutta risposta si dirigeva in maniera improvvisa verso l’auto di servizio e la colpiva con un pugno sul cofano per poi sferrare un calcio sulla portiera. Allontanata dai militari, la donna, completamente in preda ai fumi dell’alcol, prima li spintonava e poi sferrava un calcio all’inguine di un militare che a quel punto la immobilizzava e la ammanettava, arrestandola. Il mezzo militare non riportava danni nonostante il calcio e il pugno mentre il militare riportava lesioni per due giorni di cure. La donna veniva così accompagnata nella caserma del Cristo per eseguire l’arresto e veniva poi accompagnata a casa sua in regime di arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo previsto per oggi e conclusosi con la convalida dell’atto e la condanna della donna a quattro mesi di reclusione con la sua immediata liberazione.
Nei confronti del marito invece i militari procedevano con sanzioni amministrative ai sensi del codice della strada perché sprovvisto di assicurazione e revisione, con il conseguente sequestro del veicolo di sua proprietà che veniva affidato al custode giudiziale.
30 novembre 2015