“Non spetta a noi farlo – hanno detto lunedì pomeriggio durante un’apposita conferenza stampa convocata per esporre i loro problemi – noi siamo le organizzazioni sindacali.”
I circa 200 dipendenti comunali, sembra si sentano come dei perseguitati politici e attaccano duramente l’assessore Vittoria Colacino: “I dipendenti comunali – dicono in un durissimo comunicato stampa a firma di tutte le organizzazioni sindacali – esprimo sdegno e protesta nei confronti della campagna denigratoria e delegittimante posta in essere dall’assessore al personale (Vittoria Colacino – ndr) sostenuta dai vertici politico e governativo per ottenere il facile consenso dell’opinione pubblica ed ergersi a moralizzatori”
“Ci sono un sacco di problemi urgenti da affrontare – ha detto Paola Bisio della Uil – ma quello del caffé sembra il più grave.”
Tra i problemi più impellenti, oltre al fatto che “mancano gli strumenti necessari a garantire la sicurezza sul lavoro e che tanti locali dove si lavora non sono a norma” il fatto che non si sono ancora svolti incontri per la definizione del premio del 2015.
Poi “manca la carta – scrivono nel Comunicato stampa – e i mezzi di servizio per cui i dipendenti usano i loro (ma secondo la normativa dovrebbero essere rimborsati – ndr) non ci sono soldi per aggiustare i mezzi rotti o revisionarli e non ci si preoccupa dei computer rotti.”
Poi l’accusa, pesantissima, al Comune: “la politica è assente – scrivono ancora nel Comunicato – ingessata da un organo burocratico di controllo che vuole prevaricare a tutti i costi su ogni decisione.”
Organizzazioni sindacali ed RSU hanno stampato alcune magliette con scritte di protesta che indosseranno nel consiglio comunale di giovedì mischiandosi tra il pubblico in segno di protesta. Fra le scritte “Il Comune è in mutande ma il problema è il caffè” e “Siamo al servizio dei cittadini anche quando beviamo il caffé” quest’ultima forse eccessivamente provocatoria visto che nessuno essere umano ha il dono dell’ubiquità.
Durante la riunione è stato confermato che l’assessore Colacino ha “richiamato” i dipendenti comunali all’ordine, emanando una circolare nei giorni immediatamente successivi a quando era uscita (solo su Oggi Cronaca, peraltro) la notizia dei dipendenti al bar in orario d’ufficio.
“La circolare – hanno replicato i sindacati – non fa altro che ribadire norme già previste dal contratto di lavoro che i dipendenti comunali conoscono bene.”
Ma allora, se le conoscono bene, era davvero necessario che l’assessore Colacino facesse un atto del genere? Ce n’era davvero bisogno di questo richiamo alle norme da seguire o, come sostengono i dipendenti, l’assessore li ha presi davvero di mira? E per quale motivo poi?
26 ottobre 2015