Anche in Piemonte, in linea con la media nazionale, il 25% della popolazione convive con qualche forma di dolore cronico e spesso a soffrirne maggiormente sono le donne. Proprio con l’obiettivo di fare il punto su un problema dal crescente impatto socio sanitario e per capire come rispondere al meglio alle esigenze di cura dell’utenza, soprattutto quella in rosa, la sede alessandrina dell’Associazione Italiana Donne Medico (Presidente Vincenza Palermo, Vice Presidente Maurizia Battezzati) promuove il convegno “Donna e dolore: gioia e motore della società”. Con il patrocinio di ASL, Azienda Ospedaliera, Ordine dei Medici e Comune di Alessandria, oltre che di SIMG (Società Italiana di Medicina Generale), Soroptimist Club e Associazione Fulvio Minetti Onlus e con il grant incondizionato di Mundipharma, l’evento si svolgerà sabato 17 ottobre presso la tenuta La Fiscala, in Via Frugarolo 142 a Spinetta Marengo.
“L’appuntamento chiama a raccolta 60 professionisti della salute femminile, tra medici, infermieri, fisioterapisti e ostetriche, provenienti da tutta la Regione”, spiega Gabriella D’Amico, componente del comitato scientifico del convegno, Medico Dirigente, Coordinatore Hospice Il Gelso e Cure Palliative di Alessandria. “Rispetto all’uomo, la donna ha più momenti nell’arco della vita in cui sperimenta il dolore: si pensi al ciclo mestruale, al parto, alla menopausa. Sono tutte ‘tappe’ del percorso di una donna spesso segnate da sofferenza. Esistono, inoltre, alcune patologie dolorose con un’incidenza molto maggiore nel Gentil Sesso, come la fibromialgia, l’emicrania o le forme reumatologiche di dolore osteoarticolare. Quello tra donne e dolore è quindi un rapporto intenso e complesso”.
Tra gli obiettivi dell’Associazione Italiana Donne Medico un’attenzione particolare è dedicata alla promozione della medicina e della farmacologia di genere, perché storicamente gli studi clinici volti a testare l’impiego di nuovi farmaci si sono concentrati solo sull’uomo. Anche l’incontro del 17 ottobre, promosso dalla sede alessandrina dell’AIDM, al momento unica sede piemontese dell’associazione, intende portare un contributo in questa direzione: lavorare sulla terapia del dolore affinché sia davvero a misura di donna, tramite una corretta riflessione sull’innovazione, sulla sperimentazione e sul confronto continuo di idee ed esperienze.
“Il convegno – conclude D’Amico – vuole approfondire le diverse forme di sofferenza femminile dal punto di vista clinico e scientifico, ma soprattutto condividere le reali esperienze e competenze di diversi operatori sanitari. La trasversalità del problema ‘dolore’ richiede infatti un approccio fortemente multidisciplinare: solo dal confronto tra professionisti appartenenti a differenti branche specialistiche può scaturire un percorso diagnostico-terapeutico realmente efficace. Le pazienti devono sapere che non sono sole ad affrontare il loro dolore ma possono fare affidamento su una rete territoriale in cui medici di famiglia, specialisti e infermieri collaborano e, grazie a convegni come questo, si formano e si aggiornano per migliorare la qualità dell’assistenza”.
14 ottobre 2015