Il giovane, infatti, lasciato dalla fidanzata diversi mesi fa, non si era rassegnato alla situazione ed aveva iniziato una serie di pedinamenti, messaggi minatori ed anche atti di vera e propria minaccia nei suoi confronti.
Le indagini della Stazione di Ovada, già nei mesi scorsi avevano portato il giovane a essere destinatario inizialmente della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla giovane e poi, viste le violazioni alla stessa, degli arresti domiciliari. Recentemente era stato scarcerato avendo quale unica misura cautelare, nuovamente, quella del divieto di avvicinamento alla ragazza.
Il giovane ecuadoregno, evidentemente in spregio alla legge, aveva però ricominciato a perseguitare la ragazza facendosi trovare vicino alla sua casa, alla scuola ed al posto di lavoro ed ingenerando nuovamente nella giovane timori per la propria incolumità. In ultimo, due giorni fa, G.M.A.E. era stato fermato dai Carabinieri a 50 metri dalla casa della ragazza mentre la stessa stava rincasando proprio come se la stesse seguendo e pedinando.
Le segnalazioni della Stazione di Ovada e la richiesta di un aggravamento della misura destinate all’autorità giudiziaria sono state immediatamente condivise dalla stessa con l’emissione di una misura cautelare in carcere. Il GIP ha infatti ritenuto che, visti i precedenti e visto che evidentemente nemmeno gli arresti domiciliari erano stati sufficienti a far desistere l’ecuadoregno dalle sue azioni, solo la custodia in carcere potesse porre fine a quella situazione. Dopo le formalità di rito il giovane è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Alessandria a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.