I militari dell’Aliquota Radiomobile di Acqui Terme nel primo pomeriggio di ieri hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, B.E., 30enne rumeno residente nel capoluogo acquese con l’accusa di atti persecutori aggravati.
L’attività dei militari di Acqui prende le mosse da una richiesta di intervento, giunta alcuni giorni addietro, da parte di una giovane di Acqui Terme che riferiva che l’ex fidanzato, il B.E. le aveva mandato una foto, a fini intimidatori, in cui si mostrava armato.
Impaurita aveva chiesto l’intervento dei Carabinieri che, immediatamente giunti nei pressi dell’abitazione del 30enne, lo avevano fermato mentre era a bordo della sua bicicletta. Visibilmente ubriaco il giovane è stato sottoposto al test dell’etilometro e trovato in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico pari a 0.90 g/l. Sottoposto a perquisizione personale e domiciliare, in camera da letto i militari hanno rinvenuto l’arma, un giocattolo, e hanno quindi deferito il ragazzo per guida in stato di ebbrezza e minaccia aggravata.
Il giorno successivo, tuttavia, la giovane ragazza, vincendo i timori e la vergogna, si è presentata presso gli Uffici dei Carabinieri ed ha inteso denunciare tutte le malefatte che il B.E. aveva portato avanti sin dal mese di agosto scorso, allorquando la loro storia si era interrotta. Innumerevoli le telefonate minatorie e gli sms costellati di foto intimidatorie (persone armate, foto della giovane ragazza fatte a sua insaputa, foto dell’abitazione di lei) che hanno condotto la ragazza a vivere in uno stato di perdurante ansia e timore per l’incolumità propria e della madre (contro cui andavano alcune delle minacce del rumeno).
Perfino durante la stesura della denuncia il B.E, chiaramente ignorando dove fosse la ragazza, l’aveva tempestata di sms minatori ed ingiuriosi mandandole un’ulteriore foto ritraente un uomo che punta una pistola ad una donna.
I militari di Acqui, avevano iniziato a monitorare la situazione per evitare che degenerasse e, ottenuta la fiducia della ragazza, venivano informati dalla stessa di ogni sms o telefonata ricevuti. In tre giorni la giovane ha ricevuto oltre 150 messaggi.
Nel pomeriggio di ieri, poi la giovane ha notato l’ex fidanzato nei pressi ed ha chiamato i Carabinieri. I militari, prontamente intervenuti, lo hanno trovato esattamente sotto l’abitazione della ragazza. Lo stesso, peraltro, aveva appena mandato alla giovane una foto ritraente il citofono della casa, con chiaro intento intimidatorio. Lo hanno quindi tratto in arresto, in flagranza di reato, con l’accusa di atti persecutori aggravati.
L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto, su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Alessandria, presso la Casa Circondariale “Cantiello e Gaeta”.
23 ottobre 2015