Avrà luogo a Torino il 27 Ottobre 2015 a partire dalle ore 15 presso il “Centro Studi San Carlo” in Via Monte di Pietà 1, il convegno dal titolo “I Reati Tributari: riflessi penali e modelli di prevenzione e gestione del rischio”.
L’evento è promosso dalla sezione piemontese dell’ANDAF (Associazione Nazionale Dirigenti Amministrativi Finanziari) e CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari), in collaborazione con Unione Nazionale Consumatori del Piemonte e Protiviti (Risk & Business Consulting). Apre ai lavori Angelo Sidoti, Vice Presidente sezione ANDAF Piemonte. Seguono gli interventi sul tema “Autoriciclaggio e reati fiscali”, a cura della Commercialista torinese Lucia Starola. A parlare dei profili civilistici in falso in bilancio è l’Avvocato Patrizia Polliotto, presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.
Concludono la tavola rotonda, sul tema “Modelli di gestione del rischio fiscale e adempimento collaborativo” Maricla Pennesi, Tax Partner Baker & McKenzie, insieme a Cristina Peano, Senior Manager Protiviti. Modera il convegno Laura Filippi, Presidente CDAF. La partecipazione all’evento consente l’accreditamento agli Ordini dei Commercialisti e Avvocati, al fine del conseguimento dei crediti formativi previsti per legge.
Posti limitati. Per partecipare, è possibile iscriversi inviando una mail a piemonte@andaf.it.
“All’interno delle imprese peso crescente riveste il CFO (Chief Financial Officer), da manager della spending review a partner del Chief Executive Officer nel condurre l’impresa. Noi CFO siamo dei navigatori, e se facciamo bene il nostro lavoro, il comandante del vascello (imprenditore o AD) va spedito verso la propria meta di successo” dichiara Angelo Sidoti, primo promotore del convegno.
Sul tema così interviene l’Avvocato Polliotto: “Le norme penali inserite nel codice civile sono un’anomalia di per sè. Tanto più nel caso del falso in bilancio, così come corretto dal ddl anticorruzione, in cui ridiventa delitto ciò che finora era contravvenzione”. Per poi proseguire: ”Speriamo che ciò ci riporti in vetta alle classifiche mondiali dei paesi dotati di normative efficienti, ma nel frattempo i nostri imprenditori, per lo più piccoli e medi, anche quelli sani e seri, che non corrompono nessuno, hanno, a partire dal bilancio di quest’anno, un serio motivo di preoccupazione in più: il rischio dell’azione penale per una posta errata, un errore nel definire il criterio d’interpretazione, semmai commesso dal commercialista. L’auspicio è che l’emergenza rientri presto e si possa tornare alla normalità e che le imprese possano funzionare con le le leggi del mercato e le norme civilistiche”, conclude il noto legale.
27 ottobre 2015