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La sezione del CAI di Tortona apre un nuovo itinerario sulla Punta Innominata al Monte Bianco


Da sinistra: Andrea Plat, Gianluigi Carca, Piero Bonadeo, Paolo Maccarini

Che cosa spinge un alpinista a cercare e a tracciare una nuova via? Forse la domanda dovremmo rivolgerla a chi la risposta l’ha trovata in questa, appena terminata, estate 2015.

Stiamo parlando degli alpinisti Gianluigi Carca, Piero Bonadeo, Paolo Maccarini e Andrea Plat che insieme si preparano ad affrontare un progetto pensato e ricercato da tempo, una nuova via alla Punta Innominata.

La scelta, non a caso, cade sullo splendido scenario formato dai ghiacciai del Brouillard e del Freney, a loro volta circondati dal severo anfiteatro costituito dall’ Aiguille Noire, dalla Cresta di Peuterey, dagli enormi pilastri del Monte Bianco e dalle creste dell’ Innominata e del Brouillard. La “Via CAI Tortona” è una via classica di ampio respiro.

Si parte dal Rifugio Monzino, moderna ed imponente struttura costruita nel 1965 in sostituzione della vecchia capanna Gamba del 1912, e donata da Franco Monzino alla società guide alpine di Courmayeur con le quali il CAI di Tortona ha un buon rapporto di collaborazione ed amicizia.

Il rifugio, famoso anche per i vari corsi che vi si tengono è adagiato sulla spalla dell’Aguille di Chatelet all’altezza di 2590 m. e rappresenta l’ultimo avamposto prima di addentrarsi nel cuore del Monte Bianco. Dal rifugio si prende una traccia di sentiero (ometti) che porta al ghiacciaio dello Chatelet, base per la partenza effettiva della via.

Da qui alla vetta il percorso prevede 13 – 14 tiri di corda e i gradi di difficoltà variano dal quarto al quinto obbligatorio. Alla Punta Innominata si arriva fiancheggiando per un breve tratto la vecchia via di Paul Preuss e seguendo la dorsale sud che svetta sul ghiacciaio del Brouillard ad una quota di 3732 metri, magnifico belvedere in uno degli angoli più selvaggi del Monte Bianco.

9 ottobre 2015

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